"Gli invisibili", una delle opere più note di Nanni Balestrini, ripercorre l'insurrezione del 1977, una rivoluzione della vita quotidiana, con il rifiuto del lavoro, l'occupazione delle case, lo sciopero selvaggio. Lo fa attraverso la voce di Sergio, che vediamo correre per le strade davanti ai celerini schierati, tirare qualche molotov, partecipare alle assemblee. E poi incarcerato, testimone della feroce vita nelle galere, della clamorosa rivolta di Trani. Sergio è il "movimento", quello più spontaneo e istintivo che, dieci anni dopo i fatti (il romanzo è stato pubblicato nel 1987), Balestrini racconta con la sua prosa scandita nella quale ricerca stilistica e sperimentazione letteraria raggiungono la piena maturità. Sergio, soprattutto, è uno dei tanti "invisibili" cui l'autore offre la sua scrittura, per raccontare, come scrive Rossana Rossanda, la "crudele educazione sentimentale di un ragazzo degli anni Settanta" e insieme una pagina cancellata della nostra storia.
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