Enid e Alfred Lambert, in una città del Midwest americano, trascinano le giornate accumulando oggetti, ricordi, delusioni e frustrazioni del loro matrimonio: l'uno in preda ai sintomi di un Parkinson che preferisce ignorare, l'altra con il desiderio, ormai diventato scopo di vita, di radunare per un «ultimo» Natale i tre figli allevati secondo le regole e i valori dell'America del dopoguerra, attenti a «correggere» ogni deviazione dal «giusto». Ma i figli se ne sono andati sulla costa: Gary, dirigente di banca, vittima di una depressione strisciante e di una moglie infantile; Chip che ha perso il posto all'università per «comportamento sessuale scorretto»; infine Denise, chef di successo che conduce una vita privata discutibile secondo i Lambert.
Le informazioni nella sezione "Riassunto" possono far riferimento a edizioni diverse di questo titolo.
La Famiglia American Beauty sprofonda nel Grande Nulla
Giuseppe Culicchia, Tuttolibri - La Stampa
Un fronte freddo autunnale arrivava rabbioso dalla prateria. Qualcosa di terribile stava per accadere, lo si sentiva nell'aria. Il sole era basso nel cielo, una stella minore, un astro morente. Raffiche su raffiche di entropia". Le Correzioni, di Jonathan Franzen, comincia così. E subito si sentono nell'aria anche raffiche su raffiche di Thomas Pynchon e Don De Lillo, i due grandi postmoderni che l'autore ha deciso di sfidare. Al centro di tutto la famiglia Lambert, di St. Jude, in pieno Grande Nulla Americano. Papà Alfred, sprofondato nella sua poltrona blu ("a sguazzare nell'autocommiserazione") e in lotta con l'avanzare inesorabile del morbo di Parkinson. Mamma Enid, fanatica delle crociere ("Abbiamo scelto la Crociera di Lusso Colori d'Autunno... A papà è tanto piaciuta l'ultima crociera che abbiamo fatto. Vero, Al? Vero che ti sei divertito?") e in lotta per riunire i congiunti in vista del tradizionale pranzo di Natale. E i tre figli, Gary, Chip e Denise, cresciuti dai genitori nel sacro rispetto delle regole e dei valori di un'America che non c'è più, evasi dal Midwest per trasferirsi sulla costa orientale e in lotta per un motivo o per l'altro ciascuno con se stesso. Gary, il primogenito, dirigente di banca, crede di aver riconosciuto grazie a certi "libri di psicologia spicciola" che sua moglie Caroline tiene sul comodino i "segnali d'allarme" di quella temutissima depressione di cui sospetta di essere vittima, e che vorrebbe tanto riuscire a nascondere. Ma Caroline ormai gliel'ha diagnosticata, e oltre a questo non ha alcuna intenzione di trascorrere un altro Natale a St. Jude, sotto il fuoco ad alzo zero della signora Lambert, archetipo della suocera maniacale-ossessiva della serie "Mangia tutto quello che hai nel piatto!", "Mettiti la cravatta!", "Stasera niente TV!". Tra una lite coniugale e l'altra, le quaranta ore che trascorre al lavoro diventano per Gary le uniche piacevoli della settimana ("Aveva persino cominciato a trastullarsi con l'idea di portare il suo orario a cinquanta ore settimanali; ma non era un'impresa facile, perché alla fine delle otto ore non aveva letteralmente più nulla da fare"). E dire che all'inizio aveva scelto una carriera tra le meno ambiziose in una banca di medie dimensioni proprio per godersi la vita, stare con la moglie e giocare con i figli, ossia per evitare gli stessi errori che aveva visto commettere da suo padre. Il fallimento di Gary (che forse potrebbe essere curato, come la malattia di Alfred, dal Corecktall: letteralmente, Correggitutto, nuovo prodotto della Axon Corporation buono per il Parkinson e l'Alzheimer e qualsiasi altro disturbo cerebrale, sindromi depressive incluse), non è però la sola bomba a orologeria insinuatasi tra le pieghe della Famiglia (Che Si Vorrebbe) Felice. Anche Chip ha le carte in regola per deludere i suoi, e non solo per via degli orecchini che si è messo ai lobi. Alla carriera universitaria ha dovuto dire addio nel momento in cui è saltata fuori la sua relazione con Melissa, un'allieva spacciatrice di pasticche erotizzanti. Decisosi ad approfittare della situazione per mettersi a scrivere sul serio, presto esaurisce i risparmi, e sopravvive facendosi prestare qualcosa da Denise. Per dargli una mano la sorella minore gli presenta anche Julia, un'ex compagna di college nel ramo produzioni cinematografiche. I due si piacciono e Chip si dedica a una sceneggiatura, ma per finirla è costretto a svendere pezzo dopo pezzo tutta la sua biblioteca, Adorno, Heidegger, Habermas, "le femministe, i formalisti, gli strutturalisti, i post-strutturalisti, i freudiani e gli omosessuali". Poi Julia lo pianta, e lui (che fino a poco tempo prima aveva creduto che "in America si potesse avere successo senza guadagnare un sacco di soldi", e per questo aveva deciso di intraprendere una carriera intellettuale) finisce per mettersi in affari (loschi) con l'ex marito di lei, che di nome fa Gitanas, a Vilnius, in Lituania. Quanto a Denise, l'unica ad aver raggiunto il successo lontano da casa in veste di cuoca, per papà Alfred e mamma Enid non c'è da stare molto allegri. La più giovane della famiglia, che è la sola a voler davvero partecipare al Natale progettato dalla madre ma che si è già lasciata dietro le spalle un matrimonio, ha le idee un po' confuse in merito alla propria identità sessuale, visto che intrattiene una liaison alquanto dangereuse sia con il suo capo Brian sia con la moglie di lui Robin. Il fallimento insomma è come un cancro, ha messo metastasi dappertutto. I figli dei Lambert non ce l'hanno fatta a essere all'altezza delle aspettative di cui li avevano caricati i genitori. Forse anche perché, come afferma Chip, distinguere davvero ciò che è giusto da ciò che è sbagliato oggi non è più possibile. E, come del resto un giorno ha sospettato schopenhauerianamente anche Alfred, tutto è relativo: "il reale" e "l'autentico" sono prima ancora che condannati semplicemente immaginari. Definito di volta in volta saga familiare, metafora dell'America Anni Novanta, tragedia edipica, libro scritto nel solco della narrativa post-moderna ma in fondo pre-moderno, prodotto super-snob eppure d'intrattenimento, Le Correzioni è stato osannato dalla critica americana, e ciò nonostante ha ottenuto al di là dell'Atlantico un grande successo di pubblico. Il romanzo contiene altri romanzi, frammenti di saggi, un dialogo di papà Alfred con uno stronzo e fa venire in mente il film American Beauty. Anni fa, Jonathan Franzen (che giura di aver scritto spesso al buio, una benda sugli occhi e i tappi nelle orecchie, in modo da isolarsi dalla realtà) pubblicò sul New Yorker un articolo in cui invocava l'epifania del Grande Romanzo Americano. Poi ha cominciato a scriverlo. Il libro è ricco di umanità e umorismo, e Franzen governa a meraviglia la scrittura. Nel lettore resta tuttavia il sospetto che i Grandi Romanzi, Americani o no, da sempre vengano fuori (salvo casi rarissimi) indipendentemente dalla volontà di potenza dell'autore.
Le informazioni nella sezione "Su questo libro" possono far riferimento a edizioni diverse di questo titolo.
EUR 9,00 per la spedizione da Germania a U.S.A.
Destinazione, tempi e costiDa: medimops, Berlin, Germania
Condizione: very good. Gut/Very good: Buch bzw. Schutzumschlag mit wenigen Gebrauchsspuren an Einband, Schutzumschlag oder Seiten. / Describes a book or dust jacket that does show some signs of wear on either the binding, dust jacket or pages. Codice articolo M08806174495-V
Quantità: 3 disponibili
Da: medimops, Berlin, Germania
Condizione: good. Befriedigend/Good: Durchschnittlich erhaltenes Buch bzw. Schutzumschlag mit Gebrauchsspuren, aber vollständigen Seiten. / Describes the average WORN book or dust jacket that has all the pages present. Codice articolo M08806174495-G
Quantità: 1 disponibili