Amore e dolore (il dolore è "qualcosa che fa male nel cuore dell'amore"), quando sono presenti sono uno stato eterno, irrimediabile, sconvolgente. Semplicemente sono. Si possono abitare. E possono accompagnarsi alla "presenza dell'assenza". A un "dove lei non è", dice Barthes. All'indomani della morte della madre, Roland Barthes inizia un diario. Racconta, vuole raccontare, prova a dire il suo dolore. Scrive a penna, talvolta a matita, su foglietti di carta che lui stesso prepara strappando in quattro pagine più grandi e di cui tiene una riserva sul tavolo di lavoro. Intanto, cerca di concretizzare senza riuscirvi, il progetto romanzesco "Vita Nova" e termina uno dei suoi capolavori: "La camera chiara", non a caso sempre alla madre intimamente dedicato. Gli psicoanalisti dicono che per elaborare il lutto della perdita di un padre o di una madre occorrono all'incirca diciotto mesi, Barthes tiene il suo diario per quasi due anni. È il 1977. Queste pagine rimangono inedite, ma il suo autore le aveva preparate, forse per la pubblicazione. Oggi arrivano al lettore come un gioiello inatteso. Sono una narrazione poetica che procede per illuminazioni, fulminea ed esatta. Sono pagine intense, di grande forza emotiva e di spiccata purezza letteraria. Come in Frammenti di un discorso amoroso, anche qui ogni brano è indipendente, può essere letto in tempi e secondo movimenti diversi. Sono frammenti.
Le informazioni nella sezione "Riassunto" possono far riferimento a edizioni diverse di questo titolo.
Il 25 ottobre 1977 morì la madre di Roland Barthes, a 84 anni. Per il figlio che l'accudì durante la malattia e che da sempre viveva con lei (Henriette era rimasta vedova quando il piccolo Roland aveva solo un anno) - fu un colpo terribile. Per riuscire a superare il trauma, il semiologo francese decise di annotare le emozioni, i ricordi, il continuo risvegliarsi del dolore, a partire dal 26 ottobre fino al 15 settembre 1979, su 330 schede che raccolse meticoloso e che scrisse mentre stava lavorando a La camera chiara. Leggendo queste acute riflessioni che scandagliano la geografia del dolore, si avverte una sensazione di sconvolgente profondità, per la capacità dell'autore di trasferire nella scrittura un contenuto esperienziale tanto universalmente doloroso quanto intimo, riuscendo a delineare un percorso interiore che si apre alla riconoscibilità, alla condivisione.
Le informazioni nella sezione "Su questo libro" possono far riferimento a edizioni diverse di questo titolo.
(nessuna copia disponibile)
Cerca: Inserisci un desiderataNon riesci a trovare il libro che stai cercando? Continueremo a cercarlo per te. Se uno dei nostri librai lo aggiunge ad AbeBooks, ti invieremo una notifica!
Inserisci un desiderata