Una parte fondamentale della storia letteraria russa di questo secolo è per lunghi decenni, sepolta negli archivi del KGB. Le mura della Lubjanka hanno conservato segreti vergognosi e orribili, relativi al desti- no di grandi autori e di molte loro opere Quale fu la fine di Osip E quella di Pavel Florenskij, il leggendario autore di porte regali? E che ne fu padre di L'armata a cavallo? E del poeta Kljuev? Quale fu la vera posi- zione di Gor'kij di fronte a Stalin? Dove fini il diario di Bulgakov? Questi e altri interrogativi sono rimasti a lungo senza risposta, fino a quando eravamo alla fine dell'età di Gorbacev qualcuno è riuscito ad accedere a quegli archivi. Là gia cevano i dossier relativi a molti nomi eccellenti della cultura russa, investi- ti in vario modo dalle premure della polizia segreta: dalle persecuzioni contro Bulgakov o Platonov alla deportazione di Mandelstam fino alle condanne a morte di Babel', Pil'njak Kliuev Florenskij Mejerchol'd merito dello scrittore Vitalij Sentalinskij aver finalmente messo mano (in circostanze che sono già da sole un incredibile romanzo) a quei dossier, contenenti testi di interrogatori, «confessioni», deposi- zioni (Babel', Pil'njak), registrazioni di autentici processi sommari non che testi autografi degli autori incri minati e brani inediti delle loro opere (un poema di Kljuev, un Romanzo tecnico di Platonov...). Con la sua tenace investigazione, è riuscito a riempire alcune importanti pagine bianche della letteratura russa del nostro secolo, offrendoci contemporanea mente una drammatica testimonian- za sui rapporti tra la letteratura (e l'arte in generale) e il potere. ---------------------------
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