Partendo dal nesso tra processo di civilizzazione, educazione ed evoluzione storica della letteratura per l'infanzia, il testo propone alcuni momenti emblematici di una scrittura tesa a contribuire alla colonizzazione del bambino e animata dal principio guida della pedagogia nera: la premessa antropologica della cattiveria del bambino, educabile attraverso obbedienza, addomesticamento degli impulsi, deprivazione immaginativa, precoce adultizzazione. Anche nell'epoca contemporanea, che ha assistito al riscatto storico dell'infanzia, senza impedire tuttavia il perdurare di condizioni di violenza, pił sottile, indiretta, pervasiva nel tempo e nello spazio, la letteratura per l'infanzia restituisce immagini inquietanti di giovani esistenze scandite da nevrosi, solitudine, emarginazione e nuove forme di manipolazione adultistica. Il libro, sviluppando un percorso che muove dalla letteratura per l'infanzia delle origini per giungere a quella contemporanea, si rivolge agli studenti ma anche agli educatori, nella certezza che sia oggi necessario, se non urgente, indagare sui processi impliciti, sottili, sotterranei che, al di lą di una repressione fisica e psichica palese, ancora coortano la natura infantile.
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