Quasi tutta l'architettura europea, a partire dal XV secolo fino alla metà del XX, è caratterizzata dalla presenza di decorazioni plastico-architettoniche che arricchiscono le facciate degli edifici. Inizialmente in materiale lapideo, poi in "stucco" e "marmorino", dalla fine dell'Ottocento furono realizzate con un nuovo legante, il cemento, che pigmentato a secco e adeguatamente lavorato, consentiva di ottenere manufatti del tutto simili alle pietre vere: "le pietre artificiali". Questa tecnica di decorazione raffinata e duttile fu costantemente usata fino all'inizio degli anni Sessanta. Dal momento che riteniamo che il riuso dei materiali e delle tecniche tradizionali per il rifacimento delle quinte edilizie nell'edificato storico costituisca l'unica opzione possibile per conservarne l'autenticità, di cui l'espressione cromatico-materica è elemento inalienabile altrettanto alle forme da essa connotate, ci appare indispensabile rieducare alla pratica delle metodologie tradizionali quelle imprese che operano sul tessuto storico delle città, poiché i corretti interventi di restauro non possono prescindere dalla perfetta conoscenza dei materiali e delle specifiche lavorazioni che furono adottate per realizzarli.
Le informazioni nella sezione "Riassunto" possono far riferimento a edizioni diverse di questo titolo.
(nessuna copia disponibile)
Cerca: Inserisci un desiderataNon riesci a trovare il libro che stai cercando? Continueremo a cercarlo per te. Se uno dei nostri librai lo aggiunge ad AbeBooks, ti invieremo una notifica!
Inserisci un desiderata