Per quasi metà del Novecento l'Italia è stata una monarchia. Nel secolo "breve", sul trono sono passati tre re: due per brevissimo tempo, un altro per quasi cinquant'anni durante i quali abbiamo combattuto due guerre mondiali, altre tre minori e abbiamo conosciuto il fascismo. Eppure, dei Savoia nei libri di storia si parla pochissimo. La dinastia, semmai, si è fatta conoscere di più dopo l'esilio, con gli ultimi eredi che hanno occupato per decenni le pagine dei settimanali popolari e infarcito le cronache rosa e nere. Due facce per uno stesso nome che questo libro cerca di ricostruire e far combaciare. Perché è notevole e sconcertante il salto dal figlio del re che aveva incontrato Garibaldi per celebrare la raggiunta unità nazionale a quell'Emanuele Filiberto che può vantarsi di aver tenuto banco con Pupo al Festival di Sanremo. Tanto da giustificare un dubbio avanzato da un parente stretto (e condiviso da una parte notevole degli italiani che ancora rimpiangono la monarchia): pensando agli ultimi centodieci anni come a uno slalom, non sarà che i Savoia hanno sbagliato tutte le porte?
Le informazioni nella sezione "Riassunto" possono far riferimento a edizioni diverse di questo titolo.
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