Nel corso della seconda metà del Quattrocento la monarchia aragonese di Napoli, soprattutto durante il regno di Ferrante, attua una serie di importanti riforme in campo amministrativo, giudiziario, fiscale e militare, che portano ad esiti innovativi sul piano politico-istituzionale, avviando un processo di superamento del modello monarchico-feudale. Attraverso l'analisi della prassi di governo e della comunicazione politica, per le quali il secondo aragonese di Napoli si avvalse della preziosa collaborazione di intellettuali e giuristi, si individuano qui gli elementi ideologici che ne sono il presupposto e nello stesso tempo il risultato. L'idea, in altri termini, è di ricongiungere, a partire dallo studio della "meccanica" del potere, i concetti di teoria e pratica politica, per coglierne le reciproche influenze e superare così un approccio troppo spesso teso a riconoscere, nella prima, la rigida custode degli ideali della sovranità e, nella seconda, lo spazio in cui il potere del principe si esprime liberamente. I due campi si ricongiungeranno più tardi, nel secolo della Ragion di Stato, chiarendo l'ideologia che muove l'azione dei prìncipi, ma l'alto grado di consapevolezza giuridica ed etica delle prerogative sovrane, manifestato dai monarchi aragonesi nell'attuazione della loro azione, e l'uso delle più spregiudicate e raffinate strategie politiche consentono di cogliere i tratti genetici di quella sutura.
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Brossura. Condizione: new. Roma, 2014; br., pp. 180, cm 15x21.(I Libri di Viella). Nel corso della seconda metà del Quattrocento la monarchia aragonese di Napoli, soprattutto durante il regno di Ferrante, attua una serie di importanti riforme in campo amministrativo, giudiziario, fiscale e militare, che portano ad esiti innovativi sul piano politico-istituzionale, avviando un processo di superamento del modello monarchico-feudale. Attraverso l'analisi della prassi di governo e della comunicazione politica, per le quali il secondo aragonese di Napoli si avvalse della preziosa collaborazione di intellettuali e giuristi, si individuano qui gli elementi ideologici che ne sono il presupposto e nello stesso tempo il risultato. L'idea, in altri termini, è di ricongiungere, a partire dallo studio della "meccanica" del potere, i concetti di teoria e pratica politica, per coglierne le reciproche influenze e superare così un approccio troppo spesso teso a riconoscere, nella prima, la rigida custode degli ideali della sovranità e, nella seconda, lo spazio in cui il potere del principe si esprime liberamente. I due campi si ricongiungeranno più tardi, nel secolo della Ragion di Stato, chiarendo l'ideologia che muove l'azione dei prìncipi, ma l'alto grado di consapevolezza giuridica ed etica delle prerogative sovrane, manifestato dai monarchi aragonesi nell'attuazione della loro azione, e l'uso delle più spregiudicate e raffinate strategie politiche consentono di cogliere i tratti genetici di quella sutura. Libro. Codice articolo 2844340
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