Nella prima parte del libro è pubblicata una serie di lettere scritte da Rol alla sua interlocutrice. La scelta ha privilegiato quelle che si concentrano su ricordi di vita, riflessioni filosofiche, sfoghi personali e moti dell'anima. Da esse emerge la personalità poliedrica di un uomo appassionato e brillante, ispirato e romantico, sostenuto sempre da una vasta cultura. Alcune riproduzioni fotografiche esaltano la grafia di Rol, capace di aggiungere, se possibile, nuovi significati alle sue parole. La seconda parte si sofferma invece sul delicato compito a cui Rol si era dedicato nella pause del suo lavoro, e al quale si accenna anche in alcune lettere: si tratta di una serie di commenti alle fatiche letterarie della contessa, che egli riteneva dotata di grande talento. Nella terza parte, con la collaborazione del poeta varesino Silvio Raffo, sono infine pubblicate alcune poesie di Elda Trolli. I documenti utilizzati provengono tutti dall'archivio di Gianfrancesco Ferraris di Celle, depositano dei carteggi della madre, e sono stati raccolti e curati da Maria Luisa Giordano, grande amica e allieva di Gustavo Rol.
Le informazioni nella sezione "Riassunto" possono far riferimento a edizioni diverse di questo titolo.
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