Ospedale di Edimburgo, rianimazione: Roy Strang giace in coma in seguito a un tentato suicidio, ma la sua mente è un continuo frullio di ricordi, sogni e deliri. Roy rivive l'infanzia e l'adolescenza in una famiglia di spostati, le botte prese, i traumi subiti; tutta la violenza incamerata esplode anni dopo, quando entra in una banda di hooligans e viene coinvolto in uno stupro di gruppo che lo lascia in preda a un vertiginoso senso di colpa. Alla rievocazione del terribile passato si intrecciano fantasie che sono proiezioni delle sue inquietudini.
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Calcio, violenza e caccia al marabù per un cattivo ragazzo di Edimburgo
Giuseppe Culicchia, Tuttolibri - La Stampa
Ci ha messo un po' di anni, il marabù di Irvine Welsh, per arrivare fino a noi. Ma con il titolo Tolleranza Zero il romanzo uscito in Inghilterra nel 1995 (dunque a un paio d'anni dal ciclone Trainspotting) è finalmente disponibile anche al di qua della Manica e soprattutto delle Alpi nella scorrevole traduzione di Massimo Bocchiola, che già si era distinto nel non facile confronto con il precedente e splendido Il Lercio. Il nuovo (per l'Italia) romanzo dell'inimitabile autore scozzese ha per protagonista quel gentiluomo di Roy Strang, giovane rampollo del casato degli Strang, famiglia di sicuro lignaggio, almeno per quanto riguarda la sua dimestichezza con le patologie sociali tipiche degli abitanti delle zone più malfamate di Edimburgo. Da questo punto di vista, gli Strang dispongono di tutto l'occorrente: un padre, John, violento quanto basta, grande frequentatore di pub e fan dei discorsi di guerra del vecchio leone Winston Churchill, nonché insospettabile appassionato di documentari sulla natura; una madre, Vet, con un certo penchant per l'alcol e spesso alquanto sopra le righe, ma sempre coscienziosamente distratta nei confronti dei quattro pargoli avuti da tre uomini diversi; due figli, Tony e Bernard, l'uno precoce boss di quartiere, l'altro omosessuale, frutto delle giovanili relazioni intrattenute da Vet con un paio di italiani poi dileguatisi; una figlia, Kim, che per quanto si possa esserlo in una famiglia tale è comunque la cocca di papà; un figlio, Elgin, del quale i fratelli si vergognano perché rifugiatosi fin da subito nell'autismo; e infine Roy, l'irascibile, complesso, a suo modo simpatico Roy Strang, che approfittando dello stato di coma in cui versa ormai da un paio d'anni ripercorre il proprio curriculum vitae di ragazzino della "corea" (un quartiere di casermoni alla periferia della capitale scozzese) destinato prima o poi a dare il peggio di sé, giusto per non deludere le aspettative dell'ambiente circostante e le statistiche dei sociologi. I paragrafi nei quali il "verduroide" Roy ricorda nel suo letto d'ospedale lampi d'infanzia, adolescenza e gioventù, si alternano con quelli in cui la sua mente viene attraversata dall'incubo allucinato che lo vede dare insieme all'amico Sandy Jamieson la caccia al marabù, orrido rapace africano e palese simbolo di crudeltà, e a quelli dove magari per pochi istanti torna al cosiddetto mondo reale, ovvero alla camera d'ospedale, tra le chiacchiere delle infermiere, le visite dei genitori e quelle di una ragazza che non gli riesce di identificare, forse solo una delle tante. Welsh padroneggia la pagina con grandissima abilità, e gli stacchi da uno stato di coscienza all'altro, dapprima un po' disorientanti, poco per volta entrano in circolo anche nel lettore. Persino l'incubo africano della caccia al marabù, calato in un paesaggio alquanto insolito per lo scrittore di Ecstasy, diventa perfettamente plausibile quando tra i ricordi di Roy prende corpo il breve periodo da lui trascorso in Sudafrica con tutta la famiglia (escluso Elgin, nel frattempo rinchiuso in un istituto) per volere del padre, che a Johannesburg si illude di fare fortuna alla pari del fratello Gordon, arricchitosi e diventato un vero razzista Afrikaner. Proprio lo zio Gordon insidia da insospettabile pedofilo il piccolo Roy; poi però salta in aria con la sua jeep in seguito a un attentato "terrorista". Al ritorno in Scozia, Roy termina le scuole, passa gli "O Levels" e trova un lavoro qualsiasi da impiegato. Ma di lì a poco, la sua vita cambia per sempre: perché anche se del football non gliene è mai importato niente, diventa un hooligan coi fiocchi. Welsh, gran frequentatore di spalti, descrive alla perfezione i sabati all'insegna dell'adrenalina da guerriglia urbana dei ragazzi delle curve e i loro deliri di iperviolenza. E il suo Roy finisce col partecipare, pur senza volerlo, a uno stupro di gruppo ("ricordo di aver visto un documentario su non so quale animale che veniva divorato da dietro le spalle mentre il suo muso sembrava registrare incredulità, paura, odio di se stesso per la propria impotenza. A me, lei ricordò questo. Lo gnu...). Meglio non dire, qui, del finale a sorpresa. Ma quel che sorprende di più, in fondo, è proprio Welsh. Scrittore capace di raccontare la sua Edimburgo con l'occhio dell'antropologo usando la comicità per restituire la disperazione, e però anche di costruire le sue storie con montaggi raffinati, e di "giocare" graficamente con le parole. Che altro dire? Leggetelo.
Prima Edizione
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Destinazione, tempi e costiDa: WorldofBooks, Goring-By-Sea, WS, Regno Unito
Paperback. Condizione: Very Good. The book has been read, but is in excellent condition. Pages are intact and not marred by notes or highlighting. The spine remains undamaged. Codice articolo GOR013779525
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