Nel Cinquecento il Portogallo e la Spagna si erano divisi il mondo diventandone i padroni. L'oro del Brasile, l'argento del restante Nuovo Mondo e le spezie d'Oriente arricchirono immensamente queste due nazioni. Il loro potere durò così a lungo da scatenare l'invidia degli altri paesi e il desiderio di saccheggio dei pirati. Questo è il primo grande racconto sulle vite degli sparvieri di mare. Ladri, nobili esiliati, politici frustrati, i pirati costituirono l'incarnazione di un certo spirito di libertà. Le loro vite sono brevi ma movimentate, una continua avventura, piena di peripezie, vissuta in un'epoca in cui il mondo era giovane e il mare, molto spesso, il grande sconosciuto. Tra realtà e finzione si raccontano i fatti dei più terribili e pericolosi pirati di cui si abbia memoria. Nomi come Capitano Kidd o Barbanera irrompono come fantasmi in queste pagine, facendone uno dei più emozionanti racconti sull'era dell'oro, della pirateria e dei filibustieri. Chi era questo Capitano Johnson? Sarà il famoso autore di Robinson Crusoe come è stato detto per molto tempo? Conoscitore di termini marittimi e della tecnica della navigazione, di episodi che fino a pochi anni prima appartenevano all'archivio segreto della marina britannica, le più recenti teorie sull'identità di Charles Johnson ci fanno credere che si trattasse non di uno scrittore, bensì di un autentico pirata...
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