Il "Bucolicum carmen", apparentemente la meno petrarchesca fra le opere di questo grande poeta, fu scritto e riscritto fra il 1346 e il '47 a Valchiusa, dimora prediletta, e poi nel 1357 a Milano, sotto la protezione dei Visconti. La forma è, appunto, pastorale, la sostanza è invece metaforica, con guizzi improvvisi di ardente poesia. In essa appare il Petrarca intimo, tutto passioni (anche politiche) ardenti, e al tempo stesso mutevoli: la morte del re Roberto D'Angiò, la rivolta romana del notaro Cola di Rienzo, la corruzione della Curia papale, l'amore intenso e persino carnale di Laura. Il velo dell'ambiente pastorale è come squarciato da questi bagliori di sdegno, compianto, sensualità, impegno civile.
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