Nella fredda serata di martedì 25 febbraio 1958, Torino è scossa da un torbido caso di cronaca nera. In via Fontanesi 20, in un misero laboratorio di calzolaio che gli fa da precario alloggio, viene rinvenuto il corpo senza vita del ventisettenne Mario Giliberti, mutilato da diciotto ferite provocate da un'arma da taglio. Il giorno dopo "La Stampa" riceve una lettera inquietante, firmata Diabolich, nome che ispirò, quattro anni...
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