In città soffocate dal cemento, dove lo spazio scarseggia, il verde è diventato il valore più prezioso: chiunque sogna di possedere un terrazzo fiorito, un cortile con piante rampicanti o un piccolo giardino. Bisogna allora trovare un modo nuovo di creare e vivere la natura in città, trasformando e valorizzando gli spazi inutilizzati o abbandonati, non solo pubblici, ma anche all'interno di edifici privati - cortili, cavedi, seminterrati, retri, interni di uffici e abitazioni, tetti di box, muri ciechi, magazzini industriali - fazzoletti di cemento da cui possono scaturire bellissime sorprese. Così. all'interno di un ufficio, un locale cieco può diventare un angolo di giardino per la pausa caffè, in un retro di condominio stretto e buio viene creata una rigogliosa oasi verde, all'interno di una sala viene sfondato il tetto per creare una serra fiorita, in un magazzino industriale abbandonato nasce un giardino di ciliegi. Emanuele Bortolotti, visionario ma anche concreto progettista di giardini e di paesaggi che crede nel valore terapeutico che la presenza del verde può avere sull'uomo, lancia una sfida alla città con un obiettivo insolito e complesso: inventarsi il verde dove non c'è, immaginare la natura che si riappropria di spazi persi o sottoutilizzati, irrompendo nella scenografia grigia della città in nome di una migliore qualità dell'abitare.
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