Da uomo cardine del socialismo italiano e nemico giurato dello squadrismo fascista, Daniele Dell'Orco ripercorre la storia di Bombacci attraverso un attento e preciso lavoro di documentazione sulle fonti storiche. Bombacci è una figura controversa e al contempo affascinante, uomo di fiducia di Lenin in Italia, fondatore del Partito Comunista a Livorno nel 1921, morì fucilato a Dongo insieme ad alcuni gerarchi fascisti dopo aver aderito alla Repubblica di Salò. Appeso a fianco di Mussolini alla pompa di benzina di Piazzale Loreto, venne etichettato dai suoi ex compagni comunisti come "super traditore", mentre gli eredi dell'esperienza fascista si limitarono a far calare su di lui una coltre di ingeneroso silenzio. Dell'Orco analizza le cause che hanno portato Bombacci a compiere il suo progressivo percorso di allontanamento dalla causa comunista per abbracciare i valori del fascismo, pur sempre mantenendo saldi i suoi principi socialisti riscontrati nell'esperienza di Salò. Ne emerge un ritratto ricco di particolari e dettagli con una visione estremamente oggettiva e imparziali che privilegia solo l'esperienza storica. Prefazione di Gennaro Malgieri.
Le informazioni nella sezione "Riassunto" possono far riferimento a edizioni diverse di questo titolo.
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