Poliedrico e caleidoscopico come un albero dai cento fiori diversi, Gianfranco Manfredi ha scritto un libro sulla storia del big bang di quaranta anni fa. "Ma chi ha detto che non c'è" è uno zibaldone di riflessioni concetti che esplora le bellezze e angoli più oscuri di un anno converso, in un confronto serrato con vicende avvenute. Sono affreschi letterari che traggono ispirazione dalla sua famosa canzone, scritti in una prospettiva storica senza mai limitare lo guardo ai cliché o alle ideologie, senza perdere l'ironia e la tenerezza che caratterizzano l'intera opera di Manfredi. Sono percorsi inediti alla ricerca di ciò che si presume non ci sia, ma che in realtà sta nel fondo dei tuoi occhi, sulla punta delle labbra... Ma anche dentro la nube tossica di Seveso o nel funerale di Mao, nell'esplosione del punk o nella testa del reverendo Jim Jones, nelle contraddizioni tra la guerriglia urbana, l'ala creativa del movimento e la galassia della musica alt(r)a. Sta nella provocazione, nel lavoro della talpa, nel femminismo e in Porci con le ali, nella nascita dell'impero del porno e nella febbre del sabato sera. Sta nella battaglia antinucleare e nel blackout di New York, nelle radio libere, in Sandokan, in Ken Parker di Berardi-Milazzo e nel Pentothal di Andrea Pazienza. Sta in tanti di questi odori, forme e colori diversi riuniti in una radice comune da una stesura autoriale.
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Un disordine totale, tutto e il contrario di tutto, il caos primigenio, un caos incredibilmente creativo, nel quale ogni singola particella era legata all’altra e rimandava all’altra... Un BIG BANG! Un’esplosione che si irradia fino a noi, qui e ora. Ma chi ha detto che non c’è è forse la canzone più importante del 1977 italiano, sicuramente quella che meglio ha raccontato le passioni travolgenti, lo splendore e la ferocia di quei dodici mesi. Un vero e proprio manifesto esistenziale e poetico su un periodo carico di significati che l’autore, Gianfranco Manfredi, ha vissuto da protagonista e che, con maestria, ha saputo riassumere in una canzone. Ma chi ha detto che non c’è ora è anche un libro, una serie di affreschi letterari sul 1977 per capire e immergersi nelle ragioni di un movimento complesso e visionario, denso di creatività, negazioni e conflitti radicali. Un big bang, una rivoluzione irrisolta che ha in sé le chiavi del nostro futuro.
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