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Fabrizio Serra, 2016, pp. 340 -- In questo volume (primo di una serie di tre) sono analizzati elementi e struttura della commedia di Menandro, oltre che per gli studiosi, in modo accessibile anche per gli studenti. Sinefebo di Epicuro, discepolo di Teofrasto e imbevuto della dottrina peripatetica, Menandro visse uno dei più complessi periodi della storia ateniese. Uno degli aspetti della filosofia contemporanea, che appare più incisivamente riflesso nella commedia di Menandro, è la filosofia di Aristotele e del Peripato, Anche Epicuro trovò in Menandro un ascoltatore, e si sono voluti cercare anche echi dello Stoicismo. La commedia di Menandro, erede della tragedia di Euripide, risente dell'Arte Poetica di Aristotele. In questo volume sono esaminati alcuni motivi, come ad esempio hamartia e riconoscimento: accanto all'errore tragico (si pensi all'Edipo Re, la tragedia di Aristotele), irrimediabile, l'errore comico, rimediabile. Aiuta a comprendere questo aspetto l'etica nicomachea. Col definitivo declino della polis l'uomo vive chiuso nel cerchio angusto dei suoi interessi privati. Riconosce alla Fortuna e al Caso uno strapotere. Ma in Menandro interviene il carattere, e ognuno ha quel che si merita (vedi il capitolo sulla Fortuna). Le vicende, basate su quelli che potevano essere incidenti dell'esistenza quotidiana, sono tramate quasi sempre su un preciso fondamento giuridico (per esempio, l'arbitrato, o Smicrine, la dote e il divorzio). Oltre le suggestioni speculative ed etiche, un forte peso ha l'analisi dei dati di fatto: l'etera, la dote, il divorzio sono dati che sollecitano un riscontro con la società del tempo. Naturalmente non manca lo studio dei rapporti tra Menandro e la commedia latina arcaica (Plauto, Terenzio). Completano il volume uno studio sulla fortuna di Menandro e sulla tradizione diretta e le riflessioni sulla Membrana Petropolitana e sul Cairense dopo i nuovi papiri degli Epitrepontes. Sommario: Motivi e forme. Fortuna e tradizione: Premessa. [tyche, automaton, tropos e daimon; Hamartia; L'arbitrato negli Epitrepontes di Menandro; Smicrine, la dote e il divorzio; L'arbitrato negli Epitrepontes di Menandro e nella Rudens di Plauto-Difilo; Il riconoscimento; L'etera; Menandro, Terenzio e Apollodoro di Caristo; La fortuna di Menandro: I. Le rappresentazioni; II. I frammenti; III. L'attività critica ed esegetica; IV. Menandro e la commedia latina arcaica; V. Giudizi antichi su Menandro. La tradizione diretta; La Membrana Petropolitana e il Cairense dopo i nuovi papiri degli Epitrepontes. Codice articolo ca2140
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