Riguardo questo articolo
a cura di Enrico Benelli, Simona Marchesini, Edoardo Middei, Paolo Poccetti, volumi I-II. Fabrizio Serra editore, 2023, pp. 200 + 208 (pp. complessive 408) (fascicoli monografici di «Linguarum Varietas», 11, 2022 - 12, 2023) --- Tra le lingue di frammentaria attestazione del Mediterraneo antico quelle del gruppo sabellico rivestono un ruolo preminente sotto vari punti di vista, attinenti non soltanto alla loro storia, ma anche alla storia di Roma e a quella del latino. Le comunità parlanti lingue sabelliche hanno occupato, fin dalla loro più antica documentazione, la porzione più ampia della Penisola, estendendosi all incirca dall alto e medio corso del Tevere fino allo Stretto di Messina, con una continuità insediativa che dall età orientalizzante arriva alla fase romana. Nel corso degli ultimi decenni il dibattito intorno a queste lingue si è molto sviluppato, a seguito in particolare di importanti acquisizioni che ne hanno sensibilmente modificato le conoscenze pregresse, intrecciandosi con questioni nodali della storia italica e romana. Un convegno internazionale, a Roma, nel 2018, si è posto l obiettivo di contribuire alla definizione di questo gruppo di lingue, nel tentativo di metterne in evidenza la molteplicità degli aspetti e la complessità dei problemi, al fine di tracciare una sorta di stato dell arte delle aree tematiche e delle direttrici di ricerca finora affrontate, con lo scopo inoltre di dischiudere nuove prospettive per il futuro. Il dibattito, di cui i due volumi della rivista contengono i risultati, ha abbracciato diversi ambiti, innestati su tre principali assi disciplinari, quello storico, archeologico e linguistico, sforzandosi di interfacciare, senza indebite sovrapposizioni, le diversità di approcci e metodi in un ottica multi e transdisciplinare. Sommario: Vol. I. Enrico Benelli, Simona Marchesini, Paolo Poccetti, Sguardi incrociati sul mondo sabellico. Una introduzione. Approcci e definizioni: Simona Marchesini, Limiti nell ermeneutica delle lingue frammentarie. Tra fonti storiche, archeologiche, topografiche: Gianluca Tagliamonte, Le regioni di lingua sabellica: facies archeologiche e popoli storici. Sannio, Lucania, Bruzio; Enrico Benelli, Le regioni di lingua sabellica: facies archeologiche e popoli storici. 1. L area sabellica settentrionale; Stéphane Bourdin, Safini, Sabelli, Italici: popoli e identità nell Italia centrale preromana. Contatti, convergenze, sostrati: Franco Fanciullo, Problemi di sostrato: i nessi di nasale + occlusiva fra italici antichi e moderni italiani; María José Estarán Tolosa, Los primeros contactos entre la península itálica y la península ibérica. Sellos y tituli picti itálicos sobre ánforas hallados en el Levante hispano; Francisco Beltrán Lloris, Javier Velaza Frías, Presencia y testimonios lingüísticos itálicos en Hispania: viejas y nuevas evidencias; Riccardo Massarelli, La componente umbra nell etrusco di Perugia; Luca Rigobianco, Sabellismi in latino e falisco; Antonio Filippin, Una lega linguistica nell Italia antica? Alcune considerazioni di metodo. Vol. II. Istituzioni: Loredana Cappelletti, Elementi per un diritto pubblico degli italici; Mario Torelli , La religione italica. Sistema nominale e verbale: Dagmar S. Wodtko, Die sabellischen Sprachen: Bemerkungen zur lexikalischen Struktur und nominalen Derivation; Francesco Zuin, Il verbo sabellico tra solidarietà italiche e innovazioni specifiche; Vincent Martzloff, Réflexions sur la métrique italique archaïque: l inscription sud-picénienne de Crecchio (ST Sp CH 1); Ignasi-Xavier Adiego, Sobre osco ºkidima, ºκιδιμα y otras formas (posiblemente) relacionadas. Sistemi onomastici: Edoardo Middei, Tratti unitari e differenze nell antroponimia sabellica tra spazio e tempo; Patrizia de Bernardo Stempel, Kontakte mit Griechen und Römern in der Sprache der keltischen Religion. Codice articolo 03195
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