Il fiammifero. Appunti per una tedologia. Un occhio spento e' sempre un occhio, un fiammifero etimologico no. Testo di Angelo G. Bernasconi, fotografie di Angelo G. Bernasconi, Simonetta Ferrante e Gianni Rossi

BERNASCONI Angelo G.

Editore: Giorgio Borletti editore, Milano, 1969

Riguardo questo articolo

In 16, pp. (46) con fotografie n.t. Cartonat. edit. con spirale. Curiosa pubblicazione che utilizza un oggetto, il fiammifero, dalla funzione pratica ma anche fortemente simbolica, per creare un'originale composizione fotografica alternata a testi non privi di ironia. Fra gli usi dei fiammiferi sono indicati, ad esempio: ingessare la zampa ad un passerotto, fabbricare una nave in bottiglia, fare quiz di geometria o giochetti poco seri, togliere le vibrazioni ai vetri delle porte, per dar fuoco alla cameriera, per comporre quadri (Picabia) o millepiedi di pubblicita', piutttosto che niente per poeticare. Le foto in b/n utilizzano il fiammero per creare delle immagini in cui l'oggetto di partenza diventa quasi irriconoscibile. Limmagine fisnisce cosi' con il diventare quasi una figura astratta, un segno grafico. ITA. Codice articolo 29 n.2656

Dati bibliografici

Titolo: Il fiammifero. Appunti per una tedologia. Un...

Casa editrice: Giorgio Borletti editore, Milano

Data di pubblicazione: 1969