Riguardo questo articolo
3 volumi in-4°, pp. XVI, 998, 999;1498, XI, 511; legatura editoriale t. tela nera con titoli oro ai dorsi e ai piatti. Custodia editoriale. Prima edizione. Pubblicazione dell'Istituto di architettura tecnica del Politecnico di Torino. Il I vol. in due tomi in numerazione consecutiva, con molte centinaia di illustrazioni b.n. n.t. e f.t., è di letture filologiche generali e specifiche in fatto di architettura e urbanistica nella Torino barocca, il secondo, in un unico tomo, è di mappe della città e del territorio, di indici toponomastici extraurbani ed urbani, di raccolte di provvedimenti e regolamentazioni edilizie e urbanistiche, e si presenta adorno di numerosissime tavv. ripiegate o su doppio foglio o a pagina intera riproducenti antichi rilievi e topografie di Torino e del suo circondario. Nacque a Chiavenna (Sondrio) il 3 agosto 1911. Cavallari Murat si laureò in Ingegneria Civile al Politecnico di Torino nel 1934 e si avviò alla carriera universitaria, seguendo gli insegnamenti del professor Giuseppe Albenga. Dal 1936 Cavallari Murat fu membro della Deputazione di Storia Patria. Rilevante per la sua formazione culturale fu la collaborazione con il professor Eligio Perucca all'edizione del Dizionario degli Ingegneri. Murat in particolare curò le voci riguardanti architettura, edilizia, urbanistica. Nel 1936 egli fu assistente volontario e quattro anni dopo divenne assistente di ruolo di Costruzioni in legno, ferro e cemento armato. Nel 1951 Murat ottenne la libera docenza in questa disciplina. Presso il Politecnico di Torino, Murat svolse un'intensa attività didattica. Contemporaneamente Murat insegnò anche presso la Scuola di Applicazione del Genio di Torino (1947-1958). Nel 1958 Murat vinse la cattedra di Architettura Tecnica e divenne professore straordinario presso l'Università di Cagliari. Successivamente il professore si trasferì a Padova. Rientrò al Politecnico di Torino alla fine del 1961 e fu professore ordinario dal 1962. Presso questo ateneo fondò l'Istituto di Architettura Tecnica, del quale divenne direttore. Nel 1964 fu chiamato anche a contribuire all'organizzazione della facoltà di Architettura dell'Università Nazionale dell'Iran a Teheran. A Torino insegnò, come ordinario, Architettura Tecnica, Documentazione Architettonica, Architettura e Composizione Architettonica, sino al 1976, quando si ritirò dall'Università, senza però abbandonare le sue ricerche. In particolare le idee di Murat in campo didattico si dimostrarono lungimiranti: egli puntò a fornire all'ingegnere progettista una serie di nozioni e metodi interdisciplinari, dall'urbanistica alla storia dell'architettura. Cavallari Murat morì a Torino il 3 marzo 1989 (dal Museo virtuale del sito del Politecnico di Torino). Italiano. Codice articolo 19247
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