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Milano, Direzione del Movimento Futurista (Tip. A. Taveggia), 1913 (11 gennaio [ma: marzo(?)]), Prima edizione in italiano. Eccellente esemplare stampato su una carta molto chiara. Raro così. Non comune secondo manifesto di Valentine de Saint-Point. La «lussuria» è vista «neither as a vice nor as a sin but as an importa source of energy. An essential element in life s dynamic dance, Lust [Luxure], for Saint-Point, was the force that powered both creativity and physical activity, and it deserved to be recognized as such, not concealed behind awkward euphemisms and sentimental veils» (Bohn in Handbook of International Futurism, p. 452). «Il "Manifesto futurista della Lussuria", firmato da Valentine de Saint-Point, porta una data, 11 gennaio 1913, ed un recapito a Milano che è quello stesso di Marinetti, la famosa "casa rossa" di corso Venezia 61. A Marinetti [il manifesto] non piace: la sua concezione del sesso è, come dire? più aggressiva. Più maschilista. Più cosmica. [.] la prosa della Saint-Point, il suo modo passatista di argomentare, certi tratti tipicamente femminili che qua e là affiorano nel discorso non entusiasmano Marinetti, anzi lo lasciano dubbioso. Ma questa donna è amica di Boccioni ed è abbastanza spregiudicata per esibirsi a teatro in una serata futurista. Ed è una gran dama e un attrice [.]. Il "Manifesto della Lussuria" è pronto a fine gennaio. Spedito per posta, lanciato dagli automobili e affisso nottetempo a qualche angolo di strada, non suscita eccessivo clamore. La bella Valentina resta a Parigi. Presto scomparirà dal cuore di Boccioni e anche per un contrasto con Marinetti a proposito di danza dagli elenchi dei futuristi in servizio effettivo. Addio» (Vassalli, Alcova elettrica, cap. 1.8). Tonini, I manifesti, 52.2 (che corregge la datazione al marzo 1913) 290x230 mm, un bifolio per pp. [4]. Prima edizione in italiano. Eccellente esemplare stampato su una carta molto chiara. Raro così. Codice articolo 01196
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