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Firenze, Tipi del Giornalino della Domenica, 1920 (1 agosto), Edizione originale. Qualche segno del tempo, lievi fioriture alla copertina, ma ottimo esemplare. A p. 4 del «Giornalino» appare per la prima volta a stampa la poesia di Pascoli intitolata «Risotto», con la ricetta del «risotto romagnolesco» che gli preparava la sorella Mariù. Paolo Antonio Delestrè, che firma il pezzo in cui è incluso il componimento, "spiega" come il testo sia giunto fino a lui: «Questa poesia m è stata favorita da un amico che l ha avuta dalla sua Signora, che l ha ricevuta da una sorella che abita Londra, la quale. ma è meglio non risalire alle remote origini, perché troppo cammino avremmo da fare». Oggi possiamo essere più precisi: la poesia del risotto fu infatti scritta e inviata, nel 1905, ad Augusto Guido Bianchi, cronista giudiziario del Corriere della Sera, che a sua volta aveva tessuto a Pascoli, in versi, l elogio del risotto alla milanese, in uno scherzoso contrappunto poetico. Con tutta verosimiglianza la poesia fu stampata qui per la prima volta: fu poi pubblicata nel 1930 in «L'Almanacco gastronomico di Jarro», e la ripropose al grande pubblico «La cucina italiana-Giornale di gastronomia per le famiglie e i buongustai», 15 giugno 1930. Maria Pascoli, «Lungo la vita», p. 748; Carteggio. Giovanni Pascoli, Augusto Guido Bianchi, a cura di Manuela Montibelli, Scandicci, La nuova Italia, 2001, p. 53. in 8°, brossura originale illustrata (disegno di Mario Buzzichini: «Eccolo, finalmente.»), pp. I-IV 24 V-VIII. Edizione originale. Qualche segno del tempo, lievi fioriture alla copertina, ma ottimo esemplare. brossura originale illustrata (disegno di Mario Buzzichini: «Eccolo, finalmente.»), Codice articolo 17175
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