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  • Arrighi, Cletto [Righetti, Carlo]

    Editore: Hoepli, Milano, 1983

    Da: Libreria antiquaria Dedalo M. Bosio, Torino, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    Condizione: Usato in buono stato. Tela editoriale, cm 17x12, pp XII 900.

  • ARRIGHI-Cletto (pseud. Carlo Righetti).

    Da: Il libro ritrovato del dott. Luca Fusco, Napoli, NA, Italia

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    3. Ediz. italiana. Milano-ed. Autori Editori, 1867 in 16° pp. 192. Dorso rifatto. Brossura edit.

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Presso l'Amministrazione del Giornale,, 1863

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    mezza tela verde, Condizione: Buon esemplare. Milano, Presso l'Amministrazione del Giornale, «Libreria della Politica del Popolo», 1863, Prima edizione. Buon esemplare. Pubblicato a puntate su «La Politica del Popolo» dal 31 gennaio al 9 aprile del 1863, Memorie di un soldato lombardo racconta le rocambolesche avventure del giovane Mastalli, costretto ad arruolarsi nell'esercito austriaco (evidente lo spunto autobiografico: Arrighi stesso nel 1859 si era arruolato coi piemontesi combattendo come soldato semplice). Alla prima sezione «Sotto l'Austria», decisamente convincente sul piano narrativo, fa seguito «Per l'Italia», più breve e quasi slegata dal resto della narrazione, priva di una conclusione definitiva. -- Nonostante il cambio di tono, Arrighi «stende [.] un romanzo originale e (nella prima parte) curato nella forma, congegnato sull'insieme di più episodi dai toni differenti: dal drammatico all'avventuroso al comico». E proprio quest'ultimo elemento risulta particolarmente notevole, «con episodi che ricordano Sterne e in generale l'umorismo inglese» (Della Bianca, Cletto Arrighi romanziere scapigliato, pp. 169-70). -- Raro, censito in soli sei esemplari nell'Opac Sbn. Parenti, III, p. 156; Della Bianca, «Cletto Arrighi romanziere scapigliato», pp. 169-70. in 8°, mezza tela verde, pp. 92. Prima edizione.

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Cooperativa Editrice Italiana (Tip. P. Faverio),, 1891

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    Milano, Cooperativa Editrice Italiana (Tip. P. Faverio), 1891, Prima edizione. Esemplare più che buono (carte leggermente brunite, restauri conservativi al margine interno delle prime carte), ben marginoso. Trattato filosofico in forma di romanzo: è qui che Arrighi esplicita e sostiene maggiormente le sue istanze anticlericali e antireligiose, rifiutate di lì a qualche anno ormai prossimo alla morte. Sul «Corriere della domenica» del 25 ottobre 1891 il volume godette di un'ampia recensione firmata «g c»: pur criticando l'impianto romanzesco e la trama inconsistente dell'opera (il giovane e appartato Guido Cellini si innamora e sposa Valentina, e con lei discorre di filosofia, lui spiritualista, lei materialista), il recensore apprezzò in Arrighi l'abilità nell'affrontare argomenti filosofici estremamente complessi. L'opera riscosse un discreto successo e venne ristampata presso Aliprandi nel 1893. -- L'edizione è rara e se ne contano solo cinque esemplari nell'Opac Sbn. Cfr. Parenti, Rarità, III 174: «Rara». in 16°, brossura originale conservata in legatura coeva in mezza tela bordeaux, piatti marmorizzati, titoli oro al dorso, pp. [4] 298 [2 con indice]. Prima edizione. Esemplare più che buono (carte leggermente brunite, restauri conservativi al margine interno delle prime carte), ben marginoso. brossura originale conservata in legatura coeva in mezza tela bordeaux, piatti marmorizzati, titoli oro al dorso,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Presso l'Amministrazione del Giornale (Tip. Colnago e Comp.),, 1863

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    Milano, Presso l'Amministrazione del Giornale (Tip. Colnago e Comp.), «Libreria della politica», 1863 [alla brossura 1864], Prima edizione. Ottimo esemplare. Ex libris «biblioteca Caproni» al contropiatto anteriore. Rielaborazione della Giornata di Tagliacozzo (uscito nel 1858), il romanzo vide la luce a puntate in appendice a «La Politica» dal 2 luglio al 20 ottobre 1863, per poi essere stampato in volume. Se la nuova versione risulta parzialmente semplificata con l'eliminazione dei riferimenti diretti a La battaglia di Benevento di Francesco Domenico Guerrazzi e un'attenzione maggiore alle vicende di Roberto di Santa Sofia, il "diavolo rosso" del titolo viene però ribadita con forza l'appartenenza dell'opera al romanzo storico: «ciò che leggerete sarà tutta purissima storia passata al vaglio più stretto. Non un solo fatto io vi racconterò mancante di documenti e di prove», scrive l'autore nell'introduzione (vol. I, p. 6). Ed è proprio questo l'elemento di maggior interesse dei due romanzi, Tagliacozzo e il Diavolo rosso: «se Cletto Arrighi si occupò solo marginalmente del romanzo storico, non per questo vi profuse meno impegno, e diede un contributo non indifferente al tentativo di risolvere la crisi in cui versava questo genere letterario. Ma, più che di crisi, si trattava ormai proprio di lento crepuscolo; accortosene, Arrighi lo abbandonerà per sempre» (Della Bianca, Cletto Arrighi romanziere scapigliato, p. 165). -- L'edizione risulta rara, censita in soli sei esemplari nell'Opac Sbn. Parenti, Rarità, vol. III, 154 (ripr.): «Edizione originale, rara». Della Bianca, «Cletto Arrighi romanziere scapigliato», pp. 163-5. 3 voll., in 16°, mezza pelle blu notte con titoli e fregi oro, pp. 287 [1]; 264; 226. Prima edizione. Ottimo esemplare. Ex libris «biblioteca Caproni» al contropiatto anteriore. mezza pelle blu notte con titoli e fregi oro,

  • ARRIGHI CLETTO (pseud di Carlo Righetti).

    Editore: presso l'ufficio della Cronaca Grigia,, Milano,, 1864

    Da: Studio Bibliografico Benacense, Riva del garda, Italia

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    Cm. 18, pp. 285 (3). Bross. muta posteriore. Buona conservazione. Si tratta della prima parte (ma unica pubblicata) di queste memorie parzialmente autobiografiche sul Risorgimento lombardo dell'Arrighi grande scapigliato (Milano, 1830 - ivi, 1906). Cfr. Parenti, Rarità (III, 162): "Molto rara".

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Carlo Aliprandi, Editore,, 1888

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Milano, Carlo Aliprandi, Editore, 1888, Prima edizione. Esemplare in ottime condizioni (qualche leggera fioritura), raro a trovarsi in buono stato e nella sua brossura originale. Gustosissimo ritratto di Edoardo Ferravilla, uno dei più importanti attori e autori del teatro dialettale milanese a cavallo tra Otto e Novecento. Gli esordi della sua brillante carriera sono legati saldamente a Cletto Arrighi: nel 1870, all'interno di un vecchio padiglione adibito a caffè-concerto, sito in corso Vittorio Emanuele 15, lo scrittore fondò il Teatro Milanese e negli anni successivi raccolse attorno ad esso una compagnia stabile che recitava in dialetto. È qui che si formarono alcuni tra i più importanti attori del tempo, tra cui Gaetano Sbodio, Edoardo Giraud, Emma Ivon e lo stesso Edoardo Ferravilla. E fu proprio Ferravilla ad assumere la direzione del Teatro Milanese quando Arrighi si fece da parte, complici le incomprensioni e i litigi con gli attori, dovuti anche alla sua incauta gestione economica del teatro (Farinelli, La scapigliatura, p. 116). Parenti, Rarità, III, p. 158; Farinelli, La scapigliatura, p. 116. in 16°, °, brossura originale illustrata, titoli stampati in rosso e nero, pp. 135 [3], ritratto fotografico del Ferravilla a piena pagina e molti disegni nel testo. Prima edizione. Esemplare in ottime condizioni (qualche leggera fioritura), raro a trovarsi in buono stato e nella sua brossura originale. °, brossura originale illustrata, titoli stampati in rosso e nero,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Casa Editrice Guigoni (Tip. Guigoni),, 1883

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Milano, Casa Editrice Guigoni (Tip. Guigoni), 1883, Prima edizione. Restauro al margine interno della prima carta, parzialmente allentata, pagine lievemente brunite, nel complesso un buon esemplare, a pieni margini. «Nella vita reale il serio va quasi sempre a braccetto col ridicolo, e [.] la forzata non confusione dei due generi, tanto raccomandata dai pedanti e dai romantici idealisti, è una cosa quasi sempre contraria alla verità» (p. 10). -- Con queste parole si conclude il capitolo introduttivo di Un suicidio misterioso, romanzo nero caratterizzato da non trascurabile ironia: Arrighi si fa qui investigatore per indagare le ragioni che hanno spinto una giovane ventenne milanese a togliersi la vita, andando così a incrementare l'alto numero suicidi della città. -- L'edizione è rarissima, censita nell'Opac Sbn in soli due esemplari. Parenti, Rarità, III, p. 160 (mal impaginato); Della Bianca, «Cletto Arrighi romanziere scapigliato», pp. 182-3. in 16°, legatura cartonata a motivi geometrici, al dorso tassello con titoli oro, pp. 112, tavola illustrata a p. [2]. Prima edizione. Restauro al margine interno della prima carta, parzialmente allentata, pagine lievemente brunite, nel complesso un buon esemplare, a pieni margini. legatura cartonata a motivi geometrici, al dorso tassello con titoli oro,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Vendibile all'Ufficio della Cronaca Grigia (Stabilimento Redaelli dei Fratelli Rechiedei),, 1868

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Milano, Vendibile all'Ufficio della Cronaca Grigia (Stabilimento Redaelli dei Fratelli Rechiedei), 1868, Prima edizione. Ottimo esemplare, molto fresco (solo qualche lieve fioritura passim). «Eccovi il lavoro di Cletto Arrighi, che servir deve a compensarvi del breve lasso di tempo il cui Direttore s'è preso vacanza, ed ha sospeso il giornale. Fidiamo che il cambio non vi torni sgradito!» -- Con queste parole l'autore inviava agli abbonati della «Cronaca grigia» Divorzio e Duello, dramma ideato due anni prima a partire da un fatto di cronaca, «quando tutta Milano fu colpita dalla sorte d'una bella fanciulla, ricca ereditiera di 18 anni, la quale, avendo contratto matrimonio con un giovine, nobile di nome e perverso di cuore, fu obbligata a dividersi da lui appena compiuta la così detta luna di miele» (Arrighi, Divorzio e duello, p. 6). Nel 1876 Arrighi pubblicò presso l'editore milanese Barbini Teresa ossia divorzio e duello. Dramma in quattro atti, versione di Divorzo e duello voltato in dialetto milanese con poche modifiche. -- Non comune, se ne contano una decina di esemplari nell'Opac Sbn. Parenti, Rarità vol. III, 163-5. in 16°, brossura originale gialla stampata in nero, pp. 131 [1 bianca]. Prima edizione. Ottimo esemplare, molto fresco (solo qualche lieve fioritura passim). brossura originale gialla stampata in nero,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: presso l'ufficio della Cronaca Grigia,, 1864

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Milano, presso l'ufficio della Cronaca Grigia, 1864 (1865 alla brossura), Prima edizione. Mende alla brossura, all'interno ottimo esemplare a pieni margini (strappetti perimetrali all'ultima carta). Le Memorie di un ex repubblicano furono pubblicate a puntate prima su «La Cronaca Grigia» dall'8 dicembre 1860 al 15 giugno del 1861, poi su «Il Pungolo» dal 27 agosto 1861 al 10 gennaio 1862, e infine stampate in volume nel 1864. Per quanto il sottotitolo indichi come data ultima il 6 giugno 1859, le memorie si interrompono l'8 marzo. Nella nota finale Arrighi avverte che l'ultima parte sarà pubblicata sulla «Cronaca Grigia» nello stesso 1864, ma una sorta di conclusione apparirà solo tre anni più tardi sulla «Cronaca Grigia. Giornale politico-letterario quotidiano» dal 27 maggio al 30 giugno 1867. -- L'opera, più che un libro di memorialistica, consiste in una serie di «divagazioni su argomenti varii, letteratura, musica, politica, costume, secondo un gusto vagamente rovaniano» (Della Bianca, Cletto Arrighi romanziere scapigliato, p. 173). -- Lo stesso Arrighi compare come personaggio in una scena irriverente, mentre prepara la matrice per dipingere i muri con scritte antiaustriache, ma fallisce disponendo le lettere al contrario (ibidem). -- Di notevole interesse, sul piano formale, «la riproduzione, con intento caricaturale, dell'italiano marcato dall'accento tedesco degli Austriaci» (ibidem). -- Non comune, dieci esemplari censiti nell'Opac Sbn. Parenti, Rarità, III, 160-3. Della Bianca, «Cletto Arrighi romanziere scapigliato», pp. 173-4. in 16°, conservato il piatto anteriore della brossura originale, dorso e piatto inferiore ricostituiti, pp. 285 [3] con indice. Prima edizione. Mende alla brossura, all'interno ottimo esemplare a pieni margini (strappetti perimetrali all'ultima carta). conservato il piatto anteriore della brossura originale, dorso e piatto inferiore ricostituiti,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Stabilimento Tipografico Italiano diretto da L. Perelli,, 1885

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Roma, Stabilimento Tipografico Italiano diretto da L. Perelli, 1885, Prima edizione. Esemplare più che buono (parziale fenditura della cerniera esterena superiore, ma ben saldo, restauro a p. 81), all'interno molto fresco; timbretto «Giuseppe Galli librajo» alla copertina. Presentato nell'introduzione come un'appendice della Scapigliatura e il 6 febbraio (anche per motivi pubblicitari: qualche anno prima il romanzo era stato ristampato proprio da Luigi Perelli), La canaglia felice è considerato dalla critica come una delle opere migliori di Arrighi, «quella che realmente corrisponde alle intenzioni dell'autore di essere rappresentativa di un certo mondo» (Della Bianca, Cletto Arrighi romanziere scapigliato, p. 186). -- Giunto al termine di una ricerca "sul campo" condotta nel Verziere (lo dichiara lo stesso Arrighi nel Ventre di Milano; e non può che tornare alla mente Carlo Porta che passeggia al mercato, traendo ispirazione per i suoi versi), La canaglia felice sancisce una saldatura, nelle opere precedenti solo accennata, tra il mondo dei popolani, della borghesia cittadina e della nobiltà, con l'intrecciarsi di relazioni amorose che coinvolgono trasversalmente personaggi delle varie classi sociali. -- Ed è nell'«adesione aperta al verismo», combinata con «maturi esiti linguistici», che si rileva la maggiore innovazione del romanzo: «in una temperie culturale avvolta dalla retorica memorativa e surrogatoria dei miti risorgimentali, quella sua attenzione al "color locale", che in termini più generici è attenzione al proprio tempo e al proprio luogo storicamente e geograficamente circoscritti, suona come un preciso ammonimento contro i pericoli dell'astrazione artistica» (Farinelli,La scapigliatura, p. 121). -- Non comune, nell'Opac Sbn se ne riscontrano solo otto esemplari. Parenti, Rarità, III, pp. 172-4. Della Bianca, «Cletto Arrighi romanziere scapigliato», pp. 183-6; Farinelli, pp. 120-1. in 8°, brossura originale conservata in legatura moderna in mezza pelle con angoli, piatti marmorizzati, nervi, fregi e titoli oro al dorso, pp. [4] 343 [1]. Prima edizione. Esemplare più che buono (parziale fenditura della cerniera esterena superiore, ma ben saldo, restauro a p. 81), all'interno molto fresco; timbretto «Giuseppe Galli librajo» alla copertina. brossura originale conservata in legatura moderna in mezza pelle con angoli, piatti marmorizzati, nervi, fregi e titoli oro al dorso,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Dottor Francesco Vallardi Tipografo Editore,, 1858

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Condizione: Bell'esemplare. Milano, Dottor Francesco Vallardi Tipografo Editore, 1858, Prima edizione. Bell'esemplare. Il battesimo della scapigliatura: è qui che per la prima volta apparve il romanzo (o meglio, una sua parziale anticipazione) che darà il nome a tutto il movimento: La scapigliatura e il 6 febbraio di Cletto Arrighi. -- Uscita «verso il natale 1857» (Parenti, Rarità, III, p. 146), questa rarissima pubblicazione fu ritirata dal mercato immediatamente dopo la stampa a causa dell'intervento della censura: «le copie giacquero e in parte furono distrutte; le superstiti furono messe in vendita l'anno successivo, dopo Magenta, e sono rarissime» (Parenti, Rarità, I, p. 126). -- Nel novembre 1856 il triestino Leone Fortis, giornalista eclettico e grande animatore culturale, dal 1854 direttore della Scala, entrò nella redazione del giornale veneziano «Quel che si vede e quel che non si vede», per poi divenirne direttore. «Caratteri, formato, stile, periodicità, furono ripresi a Milano con l'apparizione, due mesi dopo, del settimanale "Il Pungolo", che non visse oltre il 4 aprile1858 ma si impose per il piglio audace e anticonformista delle illustrazioni e, soprattutto, per la qualità dei collaboratori, molti dei quali reduci dall'esperienza veneziana» (G. Monsagrati, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 49, 1997, s. v. Arrighi). -- Dopo la chiusura, il nome e lo spirito del giornale sopravvissero nelle strenne dell'«Almanacco del Pungolo»: la prima, che qui presentiamo, come accennato costituì un passaggio fondamentale per il movimento della scapigliatura: alle pp. 57-70, anticipate da una bella tavola illustrata che ritrae l'autore intento a fumare e nelle volute di fumo prendono vita alcune scene del racconto Cletto Arrighi stampò La scapigliatura milanese, e in particolare le pagine dedicate al suicidio di Temistocle Prola. Una postilla al piede della prima pagina recitava: «Titolo di un nuovo romanzo inedito, che farà seguito agli Ultimi Coriandoli dello stesso autore». Come noto, nella versione definitiva Arrighi eliminerà la specifica localizzante «milanese», aggiungendo invece la specifica «e il 6 febbraio», con il riferimento esplicito alle vicende politiche che chiudono il romanzo. E dalla versione definitiva sarà eliminata anche la celebre prima parte della «Presentazione», che spiega proprio il significato del termine "scapigliatura" e i motivi della sua adozione, a rappresentare un'intera «razza di gente, fra i venti e i trentacinque anni non più»: «Quando una parola nuova o sconosciuta risponde perfettamente ad un'idea, ad una condizione, ad un caso qualunque della vita sociale, che non si potrebbe esprimere altrimenti che con una perifrasi, la fortuna di questa parola dovrebbe essere certa. [.] Ed ecco lettori, se il permettete, ch'io la prendo per mano e ve la presento» (pp. 59, 61). Bibl.: Parenti, Rarità, III, p. 146. in 8°, legatura coeva in mezza pelle, tassello con titoli oro al dorso pp. 320, cc. [25] di tavole litografiche (Lit. Vallardi) ad illustrare alcuni passi dei racconti. Prima edizione. legatura coeva in mezza pelle, tassello con titoli oro al dorso.

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Sonzogno,, 1888

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Milano, Sonzogno, 1888, Prima edizione. Ottimo esemplare, molto fresco, rarissimo a trovarsi nella sua brossura originale e in queste condizioni di conservazione. Romanzo dalla trama intricatissima, Estremi aneliti disegna un affresco della Roma papalina complesso e articolato, all'interno del quale si muove un gran numero di personaggi, tanto del popolo quanto della nobiltà romana: di notevole interesse l'aspetto linguistico, con un impiego abbondante della parlata dialettale a fini mimetici. -- È con questo romanzo che la vena anticlericale di Arrighi si fa più esplicita, «nel desiderio di rendere il clima di farisaica ipocrisia e corruzione della Roma papalina. Notevole la figura dell'inglese Casternel [.] il quale, convertitosi dal protestantesimo al cattolicesimo, si ricrede dopo aver visitato la città dei papi» (Della Bianca, Cletto Arrighi romanziere scapigliato, pp. 187-8). -- Il titolo, riferito agli ultimi momenti del governo papale su Roma, sembra anche un preciso riferimento dalla vita di Arrighi, ridotta allo sfascio: consumato dai debiti di gioco e dall'alcool, pur di raccogliere un misero salario lo scrittore si dedicava ormai alla compilazione di opuscoli erotici, sotto lo pseudonimo di Neo Cirillo. -- Molto raro, sei esemplari censiti nell'Opac Sbn. Della Bianca, «Cletto Arrighi romanziere scapigliato», pp. 186-7; Parenti, Rarità, III, 174 in 16°, brossura originale color giallo stampata in nero, con titoli in cornice tipografica, pp. 333 [1 bianca]. Prima edizione. Ottimo esemplare, molto fresco, rarissimo a trovarsi nella sua brossura originale e in queste condizioni di conservazione. brossura originale color giallo stampata in nero, con titoli in cornice tipografica,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Libreria di Francesco Sanvito,, 1858

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Milano, Libreria di Francesco Sanvito, 1858, Prima edizione. Nel complesso ottimo esemplare, completo di tutte le 16 tavole illustrate, molto fresco (a p. 320 antico restauro a sanare uno strappo, senza perdite; in fase di legatura fu omesso l'occhietto, che collocava il volume nella collana «I racconti del popolo. Letture illustrate raccolte e dirette da Michele Uva. Volume 2», e dunque superfluo). Seconda opera narrativa di Arrighi, La giornata di Tagliacozzo è ambientato nell'Italia medievale, all'epoca dello scontro fra Guelfi e Ghibellini, e narra in particolare della celebre battaglia di Tagliacozzo, combattuta fra le truppe di Corradino di Svevia e quelle di Carlo I d'Angiò nel 1268, che vide il trionfo del secondo. Il romanzo risulta diretta continuazione della Battaglia di Benevento di Francesco Domenico Guerrazzi, con espliciti richiami a questo, e addirittura la trasposizione parola per parola di un intero brano. -- Di notevole interesse risulta la sede di pubblicazione, che ci informa immediatamente sui destinatari e sulla circolazione del romanzo: l'opera fu infatti accolta all'interno della serie «I racconti del popolo» curata da Michele Uda, «dimenticatissimo scrittore [.] per molti rispetti assai vicino all'Arrighi» (Mariani, Storia della scapigliatura, p. 691 n. 12), autore di alcuni romanzi a sfondo sociale e della commedia Gli spostati (assimilabili agli "scapigliati"). La prima pubblicazione dei «Racconti del popolo» furono I misteri di Milano di Alessandro Sauli, mentre la seconda il romanzo di Arrighi: i volumi erano pubblicati a dispense settimanali di 32 pagine, ciascuna al prezzo di 50 centesimi, «onde render[li] alla portata di tutti» (così ci informa la preziosissima pubblicità editoriale al termine del X volume della «Storia del consolato e dell'impero di Adolfo Thiers», uscita per Sanvito, in cui è annunciata anche la prossima stampa del Tagliacozzo). -- Nonostante la destinazione "popolare", «la pubblicazione, in dispense, è assai accurata, e comprende addirittura un Errata-corrige finale; si tratta anzi della pubblicazione arrighiana più scrupolosa tipograficamente. [.] Al termine di ogni capitolo seguono alcune Note storiche che permettono di soddisfare pienamente l'intento didascalico» (Della Bianca, Cletto Arrighi romanziere scapigliato, p. 160). -- L'edizione risulta particolarmente notevole anche per la presenza di 16 belle litografie di Roberto Focosi, che dipingono gli episodi chiave del racconto: diplomatosi a Brera, iniziò la carriera di disegnatore e incisore nel 1827, illustrando molte opere di narrativa (si segnalano in particolare le tredici tavole sciolte dei Promessi sposi, stampate tra il 1828 e il 1830 dalla Litografia Vassalli): artista molto apprezzato ancora oggi, «le sue illustrazioni sono tuttora utilizzate per la loro qualità e per il valore di documento visivo dell'epoca: soprattutto i ritratti di personaggi illustri e tutto quanto testimonia la vita e gli avvenimenti storici e culturali fino all'Unità d'Italia» (D. Falchetti Pezzoli, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 48, 1997, s.v. Focosi). Alcuni anni più tardi Arrighi rimise mano al testo modificandolo notevolmente e ripubblicandolo con il titolo «Il diavolo rosso». Parenti, Rarità, III, p. 143. in 16°, legatura coeva in mezza pelle verde, piatti marmorizzati sui toni del marrone, al dorso tassello con titoli oro, fregi oro, pp. 510 [2 di Errata e guida al legatore], cc. [16] di tavole illustrate. Prima edizione. Nel complesso ottimo esemplare, completo di tutte le 16 tavole illustrate, molto fresco (a p. 320 antico restauro a sanare uno strappo, senza perdite; in fase di legatura fu omesso l'occhietto, che collocava il volume nella collana «I racconti del popolo. Letture illustrate raccolte e dirette da Michele Uva. Volume 2», e dunque superfluo). legatura coeva in mezza pelle verde, piatti marmorizzati sui toni del marrone, al dorso tassello con titoli oro, fregi oro,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Presso l'ufficio del Giornale L'Uomo di Pietra (Stabilimento Tip. del Dott. Pietro Boniotti),, 1857

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Milano, Presso l'ufficio del Giornale L'Uomo di Pietra (Stabilimento Tip. del Dott. Pietro Boniotti), 1857, Prima edizione. Qualche lieve fioritura passim, nel complesso esemplare più che buono. Opera prima di Arrighi, «sorta di preventivo supporto ai moti risorgimentali del 1859» (Farinelli, La scapigliatura, p. 33)», Gli ultimi coriandoli costituisce una delle pietre fondative della letteratura scapigliata. È qui che, per la prima volta in un'opera di narrativa compare il termine "scapigliatura" secondo l'accezione comune: «No mia cara; egli è un disperato, sempre al verde; non te lo presenterei per tutto l'oro del mondo; è il re della scapigliatura artistica di Milano». Ambientata nel clima turbolento che precedette i moti milanesi del 1853, «l'opera affrontava il problema del registro espressivo, presentandosi come romanzo "contemporaneo" (non "storico"), dunque versato e incline alla mimèsi del "colore locale" senza per questo optare per la scelta del dialetto schietto» (G. Scalessa, Righetti, Carlo, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 87, 2016). -- Sempre legata a questioni linguistiche era anche la dedicatoria «Ad / A . dro M . oni / Audacemente / offre / l'Autore», così come il richiamo di Manzoni nell'«Introduzione» dell'opera, quasi a giustificativo del sistema linguistico impiegato: «Manzoni [.] fece parlare i suoi personaggi assolutamente com'essi avrebbero parlato vivendo, e per amor del colore non risparmiò neologismi e solecismi, e perfino sgrammaticature, le quali, sotto la magica penna di lui, si cangiavano in eleganze di squisitissimo gusto». -- Gli ultimi coriandoli uscì per la casa editrice de «L'uomo di Pietra», rivista satirica fondata dallo stesso Arrighi nel 1856, caratterizzata da posizioni apertamente anti-austriache (vi collaborarono, tra gli altri, Giuseppe Rovani e Antonio Ghislanzoni, per limitarci agli scapigliati). Il romanzo ebbe ampia fortuna, e occorre forse fare un poco di chiarezza nel panorama bibliografico, non sempre tracciato con precisione negli studi precedenti: nel 1857 uscì questa prima edizione, in cui il testo «era stato largamente mutilato dalla censura, che ne aveva così falsato la primitiva fisionomia» (Mariani, Storia della scapigliatura, p. 14). -- Nello stesso anno, dice Parenti (Rarità, III, p. 143), uscì una seconda edizione curata dall'autore, di cui però non si riscontra alcuna traccia, né nell'Opac Sbn né nei repertori consultati, e nemmeno è dato sapere dove Parenti tragga questa informazione. Nel 1860, a testimonianza del successo del romanzo, vide la luce un'edizione napoletana presso lo Stabilimento Tipografico alla Strada Sette Dolori n. 37, primo volume della «Biblioteca delle strade ferrate ossia collezione de' migliori e più nuovi romanzi, drammi tragedie, viaggi ecc. de' più celebrati autori di ogni nazione»: è questa la seconda edizione "certa", su cui intervenne nuovamente la censura, ora borbonica. -- È lo stesso Arrighi a ricordarcelo, nell'introduzione dell'edizione definitiva del 1867: «una seconda edizione comparve a Napoli sotto i Borboni, ma strano a dirsi! ancora più mutilata dell'austriaca». Nella sua Storia della scapigliatura, p. 14, Mariani dichiarò di non averla mai vista, e anche Della Bianca in Cletto Arrighi romanziere scapigliato, pp. 156-60, dubitava della sua esistenza; e tuttavia, abbiamo potuto riscontrare che nell'Opac Sbn ne sono censite due copie, una conservata a Campobasso, l'altra a Reggio Calabria. Nella stessa introduzione Arrighi afferma che uscì un'edizione svizzera, pressoché integra, che non entrò però mai in Lombardia, subito sequestrata dalla dogana austriaca. Infine, nel 1867, a Milano, uscì l'edizione definitiva curata dall'autore a cui abbiamo già accennato, priva di ogni intervento censorio: stampata presso la Casa Editrice degli Autori Editori, recava al secondo volume la dicitura "Terza edizione". -- L'edizione che qui presentiamo è abbellita da cinque tavole fuori testo di Giovan Battista Zambelli, incis.

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Presso la Casa Editrice degli Autori-Editori (Tip. Autori-Editori),, 1867

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    Milano, Presso la Casa Editrice degli Autori-Editori (Tip. Autori-Editori), 1867, Prima edizione "integra", senza le modifiche imposte dalla censura, terza edizione assoluta. Indicazione di «Terza edizione italiana» alla copertina del secondo volume. Ottimo esemplare (qualche menda alle brossure originali, indirizzo della casa editrice eraso al piatto del secondo volume, minime mancanze ai dorsi), molto fresco e a pieni margini, rarissimo a trovarsi così. Prima edizione non censurata di uno dei romanzi fondativi della scapigliatura, finalmente stampato senza i tagli e le modifiche dei revisori austriaci prima e borboni poi (Mariani, Storia della scapigliatura, pp. 690-1). Le avventurose vicende editoriali degli Ultimi coriandoli sono riassunte dallo stesso Arrighi nella prefazione di questa edizione: «Il romanzo che vi offro fu stampato a Milano, e dalla censura austriaca mutilato e malconcio in ogni suo capitolo. Una seconda edizione comparve a Napoli sotto i Borboni, ma strano a dirsi! ancora più mutilata dell'austriaca. Sì dell'una che dell'altra credo non resti più in commercio alcun esemplare. Del romanzo intero, qual era uscito, bene o male, dalla penna del sottoscritto, si fece più tardi una terza edizione in Isvizzera, ma non si riuscì a introdurla in Lombardia, giacché fu sequestrata dalla dogana austriaca. Ora che l'Italia è tutta libera, e che non dev'essere permesso disperare letterariamente di essa, mi parve potere con un certo successo intraprendere questa terza edizione preceduta dalla vecchia prefazione, alla quale sono felice di non aver trovato da aggiungere o da levare gran cosa. Addio. 1 dicembre 1866. Cletto Arrighi».-- Notevolissimi gli elementi di novità rispetto all'edizione del 1857: in primo luogo scompare la dedicatoria ad Alessando Manzoni, evidentemente ritenuta superflua una volta che la lingua narrativa di Arrighi, esemplata sul parlato e ispirata a quella dei Promessi sposi, fatta anche di localismi, neologismi e scorrettezze grammaticali, era ormai sdoganata. Arrighi, insomma, non aveva più bisogno dell'auctoritas manzoniana per "giustificare" il suo stile. In secondo luogo, il termine "scapigliatura / scapigliato" compare con frequenza maggiore rispetto alla prima edizione: «né ciò può stupire quando si pensi che essi quasi sconosciuti e forse impiegati dal solo Arrighi nel '57 si erano sensibilmente diffusi in quei dieci anni» (Mariani, Storia della scapigliatura, pp. 14-5) a conferma del ruolo di caposcuola del nostro. -- L'edizione risulta molto rara: ne sono censite solo quattro copie nell'Opac Sbn. Parenti, «Rarità», vol. III, pp. 141-3; Mariani, Storia della scapigliatura, pp. 690-91, n. 9. 2 voll., in 16°, brossura originale color tabacco, con titoli stampati in nero in cornice a doppio filetto, al piatto inferiore del primo volume réclame della «Cronaca grigia», del secondo catalogo editoriale, titoli al dorso, pp. 191 [1]; 192. Prima edizione "integra", senza le modifiche imposte dalla censura, terza edizione assoluta. Indicazione di «Terza edizione italiana» alla copertina del secondo volume. Ottimo esemplare (qualche menda alle brossure originali, indirizzo della casa editrice eraso al piatto del secondo volume, minime mancanze ai dorsi), molto fresco e a pieni margini, rarissimo a trovarsi così. brossura originale color tabacco, con titoli stampati in nero in cornice a doppio filetto, al piatto inferiore del primo volume réclame della «Cronaca grigia», del secondo catalogo editoriale, titoli al dorso,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: G. Ambrosoli e C., Editori (Tip. Italiana),, 1880

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    Milano, G. Ambrosoli e C., Editori (Tip. Italiana), 1880, Prima edizione. Ottimo esemplare (dorso rinforzato professionalmente), rarissimo a trovarsi in brossura. Ardita operazione narrativa, Nanà a Milano costituisce un vero e proprio di spin-off del celebre romanzo Nana di Émile Zola. Considerato «uno dei migliori romanzi di Arrighi» (Della Bianca, Cletto Arrighi romanziere scapigliato, p. 177), vi confluirono anche materiali già apparsi nell'opera I misteri della Compagnia delle Indie uscito nel 1864 sulla «Cronaca Grigia». -- Stampato a Parigi lo stesso anno, dopo essere stato pubblicato a puntate sul quotidiano «Le Voltaire» tra l'ottobre del 1770 e il febbraio successivo, il capolavoro di Zola era molto atteso in Italia, tanto più a Milano e negli ambienti più attivi della scapigliatura: l'uscita fu annunciata da alcune riviste, tra cui «Il Pungolo», mentre «La Ragione» pubblicò a puntate la traduzione dell'opera a partire dal novembre 1879. Di lì a poco, tra il 1880 e il 1881, l'editore milanese Pavia stampò ben tre diverse edizioni in italiano. -- Arrighi comprese tempestivamente il potenziale offerto dall'opera di Zola: attraverso un efficace stratagemma narrativo, collocò la storia della "sua" Nanà in un vuoto del racconto, immaginando che la protagonista, dopo essere scomparsa improvvisamente all'inizio del capitolo XIV, fosse giunta a Milano: «Io l'ho conosciuta nei pochi mesi che stette nella mia città, l'ho studiata e ho trovato che il mutamento avvenuto in lei era cosa degnissima di studio attento e profondo», dichiara Arrighi a p. IV dell'«Entratura», ricca introduzione al romanzo. -- L'impresa editoriale fu lanciata in grande stile: tra l'aprile e il luglio del 1880 Arrighi pubblicò infatti anticipazioni dell'opera, annunci e réclame sul settimanale «La Farfalla», per poi stamparla interamente nell'ottobre dello stesso anno con il milanese Ambrosoli. Nanà a Milano fu accolta però con scarso favore: su «Il Sole», «La Lotta» e addirittura su «La Farfalla», che così largo spazio aveva dato al romanzo, le recensioni furono per lo più negative. -- La critica recente ha tuttavia rivalutato il romanzo, inteso come passaggio fondamentale nel tentativo operato dalla scapigliatura di modernizzare il romanzo italiano: «anche Nanà a Milano, con il suo velleitario realismo e con la sua appropriazione indebita di personaggio, ha un significato all'interno di un movimento letterario la scapigliatura che tanto ha fatto per portare la letteratura italiana ottocentesca a competere per modernità con quella francese» (Della Bianca, Da Émile Zola a Cletto Arrighi, p. 222). -- Piuttosto raro, solo sette esemplari censiti nell'Opac Sbn. Parenti, Rarità, III, pp. 168-70. Della Bianca, «Cletto Arrighi romanziere scapigliato», pp. 177-82. in 8°, brossura originale di color carta da zucchero, stampata in nero ai piatti e al dorso, pp. [2] VI 329 [1]. Prima edizione. Ottimo esemplare (dorso rinforzato professionalmente), rarissimo a trovarsi in brossura. brossura originale di color carta da zucchero, stampata in nero ai piatti e al dorso,

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: Tipografia degli Autori - Editori,, 1860

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    legature varie, Milano - Napoli - Firenze, Tipografia degli Autori - Editori, 1860 - 1869, Edizione originale. Collezione composta da tutto il pubblicato del 1864 in fascicoli sciolti e rilegati in stato più che buono quando non ottimo; tutto il pubblicato del 1865 in 2 volumi rilegati in mezza pelle con piatti marmorizzati e fascicoli sciolti in stato più che buono/ottimo; numeri dal 7 gennaio al 17 giugno (mancanti numeri 8 e 10) e dall'8 settembre al 30 dicembre 1866 in fascicoli sciolti. Rivista fondata e diretta da Cletto Arrighi nel 1860 e attiva, seppur con numerose e importanti interruzioni, fino al 1881, benché il periodo quantitativamente più rivelante e storicamente più interessante sia da considerarsi quello stretto tra il 1860 e il 1869. Inizialmente pubblicata ogni domenica come settimanale, «La Cronaca grigia» intendeva occuparsi non senza leggerezza e humor, così da far passare a un pubblico vasto contenuti e concetti importanti di letteratura, teatro, costume e, con un'attenzione via via crescente, di politica. --- E sono proprie le vicende storico-politiche dell'Italia risorgimentale ad attraversare anche la vicenda editoriale del giornale: nel 1862-1863, una prima sospensione delle pubblicazioni è dettata dal nuovo progetto editoriale a cui Arrighi decide di dedicarsi, ovvero «La Politica del Popolo», mentre nel 1865 a ridosso dello scoppio della Terza guerra d'indipendenza italiana «La Cronaca grigia» si trasforma, dal 24 giugno di quell'anno al 2 settembre 1866, in quotidiano con il titolo «La Cronaca grigia. Giornale della guerra». A questo proposito, nel numero dell'11 agosto 1866, Arrighi scriverà: «Oggi tutto è perduto. Diplomatici e generali ci hanno assassinato più che se gli Austriaci occupassero ancora quel lembo di terra veneta, che oggi ci gettano in bocca come un osso al cane affamato». --- Presente, come già si ricordava, in Parlamento dal 1867 con posizioni vicine alla Sinistra, Arrighi da sempre animato da un sincero spirito di costruttiva opposizione a ogni compromesso e al malaffare politico si sarebbe dimesso dalla carica nel 1869, nel pieno del noto scandalo della Regìa dei Tabacchi scoppiato un anno prima. È di questo periodo anche la battaglia giornalistica contro le scelte illiberali, in tema di libertà di stampa, del governo Menabrea che determinarono il sequestro di alcuni numeri della «Cronaca» nel 1869, nonché la sua immediatamente successiva sospensione. --- Ripresa per alcuni mesi nel 1872 e poi, per brevissimo tempo, nel 1881, «La Cronaca grigia» espresse il suo maggiore potenziale in quei convulsi anni tra il 1860 e il 1869, rimanendo una delle più interessanti e importanti testimonianze della vita e delle posizioni letterarie e politiche non soltanto del suo fondatore, ma della scapigliatura tutta. G. Carnazzi, "Cletto e la 'Cronaca grigia'", in G. Carnazzi «Da Rovani ai "perduti". Giornalismo e critica nella scapigliatura», LED, Milano 2003, pp. 91 - 137. in 16° e in 8°, legature varie, pp. 36 ogni fascicolo («La Cronaca grigia. Giornale della guerra» e «Supplemento elettorale della Cronaca grigia» pp. 4). Edizione originale. Collezione composta da tutto il pubblicato del 1864 in fascicoli sciolti e rilegati in stato più che buono quando non ottimo; tutto il pubblicato del 1865 in 2 volumi rilegati in mezza pelle con piatti marmorizzati e fascicoli sciolti in stato più che buono/ottimo; numeri dal 7 gennaio al 17 giugno (mancanti numeri 8 e 10) e dall'8 settembre al 30 dicembre 1866 in fascicoli sciolti.

  • Arrighi, Cletto [Carlo Righetti]

    Editore: (Tipografia degli Autori-Editori),, 1864

    Da: Libreria Antiquaria Pontremoli SRL, Milano, MI, Italia

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    Milano, (Tipografia degli Autori-Editori), 1864-1865, Edizione originale. Tutto il pubblicato in fascicoli sciolti raccolti in due astucci e cofanetti protettivi divisi per annate con tassello verde e titoli oro al dorso. Tutti i fascicoli (14 per il 1864 e 29 per il 1865) sono in ottime condizioni (sovracoperte con normali segni del tempo). Estremamente rara in questo stato di completezza. Voluminosa opera uscita a fascicoli tra il 1864 e il 1865, in cui Cletto Arrighi si pone l'alto intento di offrire «una storia accurata, imparziale e fedele della vita parlamentare» di tutti i rappresentanti della Camera dei deputati del Regno d'Italia eletti nel 1861 «la quale serva di norma nelle future elezioni e di esempio ai nuovi che occuperanno il posto dei non eletti». Il risultato che si sarebbe in verità fermato a 373 dei 450 profili previsti fu una straordinaria raccolta di biografie legate al primo parlamento post-unitario, tutte raccontate senza temere affondi canzonatori o più esplicitamente polemici affinché si realizzasse, nell'immediato avvenire, «una società di egregi uomini politici, letterati e giornalisti». Proseguendo idealmente per ammissione dello stesso autore il lavoro intrapreso nel 1861 da Ferdinando Petrucelli con il suo «I moribondi del Palazzo Carignano» (benché all'Arrighi mancassero il «coltivato scetticismo» e lo «smagato distacco» che riconosceva invece con fastidio nel Petrucelli), i ritratti qui presentati tra cui si ricorderanno almeno quelli di Garibaldi, Cantù, Lamarmora, Brioschi, Crispi, De Sanctis, Sella, Spaventa rappresentano un importante documento di quegli anni fondamentali per la storia politica italiana visti attraverso lo sguardo acuto dell'Arrighi. Ad accompagnarli, diverse litografie in bianco e nero fuori testo riproducenti molti dei parlamentari descritti. Cfr. G. Carnazzi, "Cletto e la 'Cronaca grigia'", in «Da Rovani ai "perduti". Giornalismo e critico nella scapigliatura», LED, Milano 2003, p. 101. Parenti, III, p. 156-8. 5 voll., in 16°, legatura coeva in mezza pelle con titoli e fregi oro al dorso (primi quattro volumi, poi: fascicoli sciolti con brossure beige e titoli neri al piatto), pp. 347 (tomo I) e 371 (tomo II), fascicoli con numero di pp. variabile. Ritratti in bianco e nero fuori testo e pianta della Camera dei deputati a c. 2 del tomo I. Edizione originale. Tutto il pubblicato in fascicoli sciolti raccolti in due astucci e cofanetti protettivi divisi per annate con tassello verde e titoli oro al dorso. Tutti i fascicoli (14 per il 1864 e 29 per il 1865) sono in ottime condizioni (sovracoperte con normali segni del tempo). Estremamente rara in questo stato di completezza. legatura coeva in mezza pelle con titoli e fregi oro al dorso (primi quattro volumi, poi: fascicoli sciolti con brossure beige e titoli neri al piatto),

  • ARRIGHI CLETTO (Carlo Righetti)

    Editore: L'UFFICIO DELLA CRONACA GRIGIA, MILANO, 1866

    Lingua: Italiano

    Da: RONCHI, SIENA, SI, Italia

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    Rilegato. Condizione: in ottime condizioni. Vol. 1: gennaio/ agosto 1866. Vol. 2: settembre/dicembre 1865. Dal n° 1 del 7 gennaio 1866 al n° 17 del 30 dicembre 1866. Bella legatura in mezza pelle d'epoca con nervi, titoli e fregi oro al dorso. Attualità politiche - Rivista delle cose del giorno; dei circoli, dei clubs, degli uffici, dei teatri, dei giornali e delle mode. Cronaca del tempo passato - memorie, rivelazioni, aneddoti, racconti, satire, biografie. Critica scientifica, letteraria, artistica, drammatica, musicale, ecc. Di Carlo Righetti (pseudonimo: Arrighi Cletto), romanziere e autore drammatico nella Milano dell'800.

  • ARRIGHI CLETTO (Carlo Righetti)

    Editore: L'UFFICIO DELLA CRONACA GRIGIA, MILANO, 1864

    Lingua: Italiano

    Da: RONCHI, SIENA, SI, Italia

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    Rilegato. Condizione: in ottime condizioni. Vol. 1: gennaio/ giugno 1864. Vol. 2: luglio/dicembre 1864. Dal n° 1 del 9 gennaio 1864 al n° 13 del 25 dicembre 1864. Bella legatura in mezza pelle d'epoca con nervi, titoli e fregi oro al dorso.Attualità politiche - Rivista delle cose del giorno; dei circoli, dei clubs, degli uffici, dei teatri, dei giornali e delle mode. Cronaca del tempo passato - memorie, rivelazioni, aneddoti, racconti, satire, biografie. Critica scientifica, letteraria, artistica, drammatica, musicale, ecc. Di Carlo Righetti (pseudonimo: Arrighi Cletto), romanziere e autore drammatico nella Milano dell'800.

  • ARRIGHI CLETTO (Carlo Righetti)

    Editore: L'UFFICIO DELLA CRONACA GRIGIA, MILANO, 1865

    Lingua: Italiano

    Da: RONCHI, SIENA, SI, Italia

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    Rilegato. Condizione: in ottime condizioni. Vol. 1: gennaio/ giugno 1865. Vol. 2: luglio/dicembre 1865. Dal n° 1 del I gennaio 1865 al n° 14 del 31 dicembre 1865. Bella legatura in mezza pelle d'epoca con nervi, titoli e fregi oro al dorso. Attualità politiche - Rivista delle cose del giorno; dei circoli, dei clubs, degli uffici, dei teatri, dei giornali e delle mode. Cronaca del tempo passato - memorie, rivelazioni, aneddoti, racconti, satire, biografie. Critica scientifica, letteraria, artistica, drammatica, musicale, ecc. Di Carlo Righetti (pseudonimo: Arrighi Cletto), romanziere e autore drammatico nella Milano dell'800.

  • ARRIGHI, Cletto (Carlo Righetti)

    Editore: Sonzogno, 1888

    Da: Libreria antiquaria Atlantis (ALAI-ILAB), Torino, Italia

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    Prima edizione

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    In 16°, pp. 333 (3). Leg. dell'epoca tela percallina verde oliva. Titoli oro e un piccolo fregio sul dorso. Edizione originale. Cfr. Parenti, Rarità, III 174: «Molto rara».

  • PETTENGHI Angelo (musica), ARRIGHI Cletto (Carlo RIGHETTI, Milano 1828-1906)

    Editore: Ditta Carlo Barbini ed. 1901-2, Milano, 1901

    Da: Libreria Le Colonne, TORINO, TO, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    In-16° (cm. 16,2), pp. 24. Bross. edit. ormata. Lievi mende marg., ma buon es. All'occhiello, timbro della libreria Oreste Ferrario di Paolo Cesati (che poi rilevò l'edizione). Usato come copione di scena, reca annotazioni e correzioni a matita. Un classico della comicità milanese, uscì prima del 1876 ed ebbe un enorme successo nei decenni successivi. ARRIGHI, giornalista, politico e scrittore tra i massimi esponenti della corrente della scapigliatura, volontario dal 1848 in poi, dal 1867 deputato di tendenze radicali, affini alla sinistra mazziniana e garibaldina. ALLEGATO il voluminoso fascicolo COEVO degli SPARTITI MUSICALI per ogni strumento musicfale dell'orchestra, elegantemente MANOSCRITTI su spessa carta di pregio a righi prestampati: Violino 1° e 2° (doppio), Cello e Basso (doppio, uno con titolo in spagnolo, uno con annotazioni a lapis in spagnolo e data 1905), Violas, Fagotas, Flauta y Octavino, Oboes, Clarinetes, Cornetines, Trompa 1° e 2°, Trombone 3°, Trombones, Gran Cassa. Alcune firme di Luis RODRIGUEZ con date dal 31-1-1901 in poi. PETTENGHI, nell'ambiente della Scapigliatura, musicò anche" "La Cagnotte" di Labiche tradotto in milanese come "El barchett de Boffalora" (1870). ARRIGHI, giornalista, politico e scrittore tra i massimi esponenti della corrente della scapigliatura, volontario dal 1848 in poi, dal 1867 deputato di tendenze radicali, affini alla sinistra mazziniana e garibaldina.

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    LeatherBound. Condizione: New. LeatherBound edition. Condition: New. Reprinted from 1896 edition. Leather Binding on Spine and Corners with Golden leaf printing on spine. Bound in genuine leather with Satin ribbon page markers and Spine with raised gilt bands. A perfect gift for your loved ones. Pages: 1434 NO changes have been made to the original text. This is NOT a retyped or an ocr'd reprint. Illustrations, Index, if any, are included in black and white. Each page is checked manually before printing. As this print on demand book is reprinted from a very old book, there could be some missing or flawed pages, but we always try to make the book as complete as possible. Fold-outs, if any, are not part of the book. If the original book was published in multiple volumes then this reprint is of only one volume, not the whole set. Sewing binding for longer life, where the book block is actually sewn (smythe sewn/section sewn) with thread before binding which results in a more durable type of binding. Pages: 1434 Language: Italian.

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    Leather Bound. Condizione: New. Language: Italian. Presenting an Exquisite Leather-Bound Edition, expertly crafted by the prestigious organization "Rare Biblio" with Original Natural Leather that gracefully adorns the spine and corners. The allure continues with Golden Leaf Printing that adds a touch of elegance, while Hand Embossing on the rounded spine lends an artistic flair. This masterpiece has been meticulously reprinted in 2024, utilizing the invaluable guidance of the original edition published many years ago in 1896. The contents of this book are presented in classic black and white. Its durability is ensured through a meticulous sewing binding technique, enhancing its longevity. Imprinted on top-tier quality paper. A team of professionals has expertly processed each page, delicately preserving its content without alteration. Due to the vintage nature of these books, every page has been manually restored for legibility. However, in certain instances, occasional blurriness, missing segments, or faint black spots might persist. We sincerely hope for your understanding of the challenges we faced with these books. Recognizing their significance for readers seeking insight into our historical treasure, we've diligently restored and reissued them. Our intention is to offer this valuable resource once again. We eagerly await your feedback, hoping that you'll find it appealing and will generously share your thoughts and recommendations. Lang: - Italian, Pages: - 1434, Print on Demand. If it is a multi-volume set, then it is only a single volume. We are specialised in Customisation of books, if you wish to opt different color leather binding, you may contact us. This service is chargeable. Product Disclaimer: Kindly be informed that, owing to the inherent nature of leather as a natural material, minor discolorations or textural variations may be perceptible. Explore the FOLIO EDITION (12x19 Inches): Available Upon Request. 1434.