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    Grande cartella di cm. 49,2x34,2) contenente 4 stampe riprodotte (cm. 16x10 al filetto a secco) su fogli di cm. 49x34: Giunone, Venere, Diana, Pallade. Al risvolto, presentazione del "Gioco della Mitologia e delle 4 raffigurazioni. Ottime le tavole in forte carta, ma la copertina della cartella è invece costellata di fastidiose macchioline bianche cadute da tinteggiatura delle pareti. Le 4 stampe riprodotte Aa scopo pubbliciatario a cura di ATKINSONS.

  • DELLA BELLA Stefano (Firenze, 1610 - 1664).

    Editore: (Senza Editore)., (Paris)., 1644

    Da: DARIS SAS, Lucca, LU, Italia

    Valutazione del venditore 4 su 5 stelle 4 stelle, Maggiori informazioni sulle valutazioni dei venditori

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    EUR 18,00 per la spedizione da Italia a U.S.A.

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    Incisione originale all'acquaforte; cm 8,7 x 5,5 alla battuta; su carta vergellata. Si tratta del III° stato di stampa. Ottima conservazione. La carta è tratta dal Jeu de la Géographie, una serie composta da 52 carte suddivise nei quattro semi per i quattro continenti conosciuti: l'Europa cuori, l'Africa quadri, l'Asia picche e America fiori. Su ordine di Mazzarino Jean Desmarets de Saint-Sorlin e Stefano Della Bella disegnarono e incisero nel 1644 quattro giochi per l'educazione del giovane Luigi XIV: il Jeu des Rois de France, il Jeu des Reines Renommées, il Jeu des Fables e questo Jeu de la Géographie.

  • [S.l.], [s.n.t.], [metà del XVII secolo]., acquaforte originale di mm. 159x247 (l'impronta della lastra). Rifilata alla lastra e applicata su cartone moderno. Firmato in lastra in basso a destra: Stef. Della Bella (firma parzialmente sbiadita). Impressa su carta vergellata. Incisione della serie "Chasses à differentes animaux": De Vesme "Le peintre-graveur Italien", p. 194-195. Questa è l'incisione descritta al n. 736. Sgualciture ed erosioni.

  • Della Bella Stefano (Firenze 1610 - 1664)

    Editore: Metà XVII secolo

    Da: TABERNA LIBRARIA - ALAI - ILAB, Pistoia, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

    Valutazione del venditore 5 su 5 stelle 5 stelle, Maggiori informazioni sulle valutazioni dei venditori

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    Insieme di 2 acqueforti mm. 120x150, rifilate al margine, firma incisa sulla lastra in basso a sinistra. Ben contrastate e nitide nello stato II/II con nome dello stampatore "Mariette". Al verso dei fogli marchio di collezionista scandinavo della fine dell'800. Le due incisioni che fanno "pendant" fanno parte della serie di 4 stampe "Teste di differenti animali". (De Vesme 726/727).

  • DELLA BELLA Stefano (Firenze 1610 - 1664)

    Editore: Chez M. Vincent proche S. Benoit Rue S. Jacques Paris metà secolo XVII

    Da: Il Cartiglio di Roberto Cena srlu, TORINO, TO, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

    Valutazione del venditore 5 su 5 stelle 5 stelle, Maggiori informazioni sulle valutazioni dei venditori

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    EUR 42,00 per la spedizione da Italia a U.S.A.

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    Incisione originale su matrice di rame eseguita all`acquaforte. Carta vergellata con ampia filigrana centrale. La trasposizione su lastra, eseguita con abile e fine tratteggio è una magnifica prova, terzo stato stato su trecon piccoli margini.I monumenti sulla sinistrasono la Croix Glatinee la Tour de Notre Dame des Bois, sullo sfondo l`edificio dei Santi Innocenti. L`opera fa parte della serie \"Allegorie e soggetti macabri\". L`autore, Stefano Della Bella è uno tra i più valenti incisori del `600 italiano, figlio dello scultore Francesco; artista di viva immaginazione e grande potenza espressiva, la sicurezza del suo tratto gli permise di trattare tutti i soggetti con notevole maestria. Stefano Della Bella operò in Italia, in Olanda ed a Parigi, dove lavorò anche per il cardinale Richelieu. Esemplare in perfettostato conservativo.

  • EUR 20,00 per la spedizione da Italia a U.S.A.

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    [Paris], Israel, [seconda metà del XVII secolo]., acquaforte originale di mm. 77x170 Rifilata entro l'impronta della lastra. Impressa su carta vergellata. Frontespizio della serie: "Divers embarquements faicts par S.D. Bella et mis en lumière par Israel. Avec privilege du Roy", De Vesme "Le peintre-graveur Italien", p. 209:. questa è l'incisione descritta al n. 802. Timbretti di collezione privata al verso.

  • EUR 20,00 per la spedizione da Italia a U.S.A.

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    [S.l.], [s.n.t.], [seconda metà del XVII secolo]., acquaforte originale di mm. 109x168 (la lastra), mm. 112x173 (il foglio). Impressa su carta vergellata. Firmata in lastra; Stef. della Bella florentinus fecit. Incisione della serie: "Varie figure", De Vesme "Le peintre-graveur Italien", p. 131-132: questa è l'incisione descritta al n. 179. Consunzioni e sgualciture.

  • copia da Stefano Della Bella (Firenze 1610 ? Firenze 1664)

    Lingua: Italiano

    Da: Il Bulino Antiche Stampe srl, Milano, MI, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

    Valutazione del venditore 5 su 5 stelle 5 stelle, Maggiori informazioni sulle valutazioni dei venditori

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 132 x 132 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . Questa stampa fa parte della serie Paesaggi e rovine di Roma composta da 13 soggetti incisi all'interno di un tondo. Questa è una copia in controparte dell'opera di Stefano della Bella, senza iscrizioni incise oltre l'immagine. Viene rappresentata, a sinistra, la piramide di Caio Cestio affiancata da un muro in rovina. Sempre sulla sinistra in primo piano troviamo due pastori in ombra, uno adagiato molto probabilmente su una rovina l'altro in piedi che indica un punto in lontananza verso il fondo, forse la mandria appena accennata che si sta muovendo. Il centro della scena è occupato da due cavalli, uno di profilo destro mentre bruca l'erba e l'altro da tergo con il muso girato verso i pastori nell'atto di allattare un puledro. I contrasti chiaroscurali e il tratto deciso contribuiscono a definire il pelo e la criniera. Il cielo è tracciato appena mediante poche linee parallele. Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Bibliografia: De Vesme-Massar 270, pag. 129.

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    [S.l.], [s.n.t.], [fine del XVII secolo]., acquaforte originale di mm. 144x268 (l'impronta della lastra), mm. 162x271 (il foglio). Non firmata. Impressa su carta vergellata, filigrana: monte a sei colli. Incisione della serie "Chasses à differentes animaux": De Vesme "Le peintre-graveur Italien", p. 194-195. Questa è l'incisione descritta al n. 740 (nella descrizione è segnalato che negli stati tardi la firma dell'incisore è invisibile). Buone condizioni.

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    Acquaforte punta secca mm 1478x141 alla battuta + marg. bianchi di 6 mm. Si tratta di uno dei sei soggetti dalla serie "Sei soggetti di animali" incisi in tondo su lastra quadrata. Stato unico, si conoscono esemplari avanti lettera (British Museum e Gabinetto di Dresda). Impressione eccellente e ben contrastata. Ottima conservaz. (Cfr. Mostra di incisioni di Stefano della Bella - Olschki 1973, pp. 107/108).

  • Della Bella Stefano (Firenze 1610 - 1664)

    Da: TABERNA LIBRARIA - ALAI - ILAB, Pistoia, Italia

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    Acquaforte mm 146x138 alla battuta + marg. bianchi di 6 mm. Si tratta di uno dei sei soggetti dalla serie "Sei soggetti di animali" incisi in tondo su lastra quadrata. Stato unico, si conoscono esemplari avanti lettera (British Museum e Gabinetto di Dresda). Impressione eccellente e ben contrastata, Ottimo stato di conservazione. (Vedi pp. 107/108 - Mostra di incisioni di Stefano della Bella - Olschki 1973).

  • DELLA BELLA Stefano [Firenze 1610 - 1664].

    Da: Libreria Oreste Gozzini snc, Firenze, FI, Italia

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    [Paris], Israel, [seconda metà del XVII sec.], incisione in rame all'acquaforte, mm. 80x179 (l'impronta della lastra), mm. 81x180. In basso un margine entro cui è il titolo: "Diverses [sic] paisages faicts par S. Della Bella. Et mis en lumière par Israel. avec privilege du Roy. Della serie di quattro incisioni "Divers paysages": De Vesme, n. 749 (non segnala stati diversi). Due zone con tracce di incollaggio al verso.

  • [Firenze], [s.n.t.], 1637, incisione all'acquaforte, mm. 237x212 (misure prese alla cornice a filetto che riquadra l'immagine e il titolo sottostante), mm. 242x219 (il foglio). Rifilata entro l'impronta della lastra lasciando qualche millimetro di margine oltre la cornice a filetto, su tutti i lati. Impressa su carta coeva con filigrana CBA. Firmata in lastra: Alfo. us Parigi. Inv. Stef. us Della Bella Deli. et F. Bella incisione, in origine compresa in: Francesco Rondinelli. Esequie della maestà cesarea dell'Imperatore Ferdinando II [.], Firenze, 1637. II Stato su II. De Vesme, n. 75. Buone condizioni.

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    [Firenze, XVII sec.], incisione in rame all'acquaforte, mm. 274x187 (il foglio), mm. 273x182 (la lastra). Su carta vergellata con filigrana non identificata. Stato III su IV: in basso a sin. "Stef. della Bella In. et fe." a destra "Cum. privil. Regis" al centro su unica riga "Iacob sur ses vieux jours quitte sans fascherie pour voir son filz Ioseph sa terre et sa patrie". Alcuni restauri dal verso in punti in cui la carta era molto usurata (visibili in controluce), vertice dell'angolo superiore destro rifatto, uno strappetto ben restaurato. De Vesme, p. 80, n. 2.

  • Immagine del venditore per Serie completa: Desseins de quelques conduites de troupes, Canons, et ataques de villes venduto da Il Bulino Antiche Stampe srl

    EUR 1.800,00

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Acquaforte misure: mm 60/66 x 128/130 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia. La serie Desseins de quelques conduites de troupes, Canons, et ataques de villes , composta da dodici stampe è stata realizzata intorno al 1644 circa. -La prima tavola costituisce il frontespizio: il titolo e la dedica Desseins de quelques conduites de troupes, et ataques de villes, faictes Par de la Belle. Dediées a Mon seigneur Henry du Plesseys Conte de la Roche-Guyon. Par son tres-humble serviteur Israel. Avec Privilege du Roy sono incisi entro una tenda drappeggiata e al centro. In basso, troviamo lo stemma della famiglia del Conte de la Roche-Guyon. Dietro la tenda sono appena visibili cavalieri a cavallo. -Nella stampa numero 2 sotto l'arco di una fortezza che funge da sala di guardia, vediamo al muro lo stemma del dedicante e sotto questo un soldato sdraiato a terra che dorme tra diversi oggetti lasciati a terra; un tamburo, una bandiera e diverse armi. A sinistra, completamente adombrando grazie ai potenti contrasti chiaroscurali, un soldato nella sua armatura e con il suo cappello piumato, seduto che sembra guardare lo spettatore. Sullo sfondo vengono accennate delle rovine. Inciso sul muro "Stefanus Della/Bella F.", oltre l'immagine a sinistra il numero e a destra "Israel ex. SDBella f." -Nella stampa numero 3 a destra un cannone su di un carro trainato da un cavallo, sopra il carro due uomini danno alcune indicazioni ad un soldato alle loro spalle. Al centro, vediamo una processione di cannoni trainati da diversi cavalli e soldati che stanno attraversando una pianura. A sinistra un cavaliere al galoppo. Il cielo occupa la metà della composizione ed è realizzato mediante linee parallele. Inciso oltre l'immagine il numero e "SDBella F." -Nella tavola numero 4 a partire dall'estrema destra vediamo un cannone spinto da due uomini e trainato da diversi cavalli su un pendio. In cima a questo, nelle vicinanze di un grande albero, due cavalieri a cavallo che controllano le truppe. In basso a sinistra un cane che alza la zampa per urinare. Nel margine inferiore numero e "SDBella F." -Nella stampa numero 5 al centro un albero e una processione di cavalieri a cavallo che attraversano un fiume verso destra. Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Minimi margini oltre la battuta del rame, fogli applicati su cartoncino spesso. Stato: II/III con la firma sulla tavola numero 2 e la numerazione. Bibliografia: De Vesme-Massar 246, pag. 65.

  • Stefano Della Bella (Firenze 1610 ? Firenze 1664)

    Lingua: Italiano

    Da: Il Bulino Antiche Stampe srl, Milano, MI, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

    Valutazione del venditore 5 su 5 stelle 5 stelle, Maggiori informazioni sulle valutazioni dei venditori

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    Arte / Stampa / Poster

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm  85 x 98 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . Questa stampa fa parte della serie Diversi Capricci, composta da ventiquattro tavole ed incisa entro il 1647. Questo foglio è il numero 7 come inciso in basso a sinistra. Il tratto corto e incisivo descrive la scena rappresentata; in primo piano sulla destra una cavallo descritto con i muscoli in tensione e il manto quasi tangibile sta salendo con fatica un pendio, è preceduto da un altro cavallo e un gregge di pecore. Avanti al gruppo sullo sfondo a sinistra un contadino in sella al suo destriero. La natura è incolta, la strada si mostra tortuosa e lungi tratti paralleli descrivono il cielo solcato da nubi. In basso da sinistra a destra "Stef. Della Bella fecit, Cum privil, Mariette excudit. Impressione eccellente, dai neri intensi. Ottimo stato di conservazione, residui di colla al verso. Margini regolari di 4 mm oltre la battuta del rame. Stato: IV/IV con l'indirizzo di Mariette. carta vergellata sottile. Bibliografia: De Vesme-Massar, 134.

  • Stefano Della Bella (Firenze 1610 ? Firenze 1664)

    Lingua: Italiano

    Da: Il Bulino Antiche Stampe srl, Milano, MI, Italia

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 81 x 99 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . Questa stampa fa parte della serie Diversi Capricci, composta da ventiquattro tavole. Questo foglio è il numero 5 come inciso in basso a sinistra. In un paesaggio fluviale vediamo in primo piano rivolto a destra un contadino sopra il suo cavallo che mentre sta attraversando il fiume si ferma per bere un pò d'acqua. Sulla destra, sulla riva scoscesa un altro uomo in sella al suo cavallo è in procinto di attraversare il guado e porta con se, tenuto con una corda, l'altro quadrupede. Il tratto lungo e incisivo crea forti contrasti chiaroscurali che permettono di immergere il paesaggio nella luce di una calda mattina estiva. In basso da sinistra a destra "Stef. de la Bella fecit" "Cum priuil "Mariette excudit" Impressione eccellente, dai neri intensi. Ottimo stato di conservazione, residui di colla al verso. Margini regolari oltre la battuta del rame. Stato: IV/IV con l'indirizzo di Mariette Bibliografia: De Vesme-Massar, 134.

  • Stefano Della Bella (Firenze 1610 ? Firenze 1664)

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 93 x 137 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . Questa stampa fa parte della serie Dodici paesaggi ed è la numero 11, come indicato dal numero inciso in basso a destra. All'interno di un paesaggio caratterizzato da catene montuose sullo sfondo, alberi dalle fronde scosse dal vento vediamo in primo piano procedere stanco, da sinistra verso destra, un uomo con il cappello che sorregge sulle spalle una cesta. In secondo piano un cavallo carico di masserizie procede lungo la strada, più oltre la sagoma delle colline e di un secondo viandante. Il tratto lungo, netto, descrive la natura e i giochi chiaroscurali che illuminano la scena. Il cielo è solcato da poche linee orizzontali. In basso, da sinistra a destra: Stel: Della Bella fecit,  Mariette excudit è quasi abraso, 11. Impressione eccellente, dai neri intensi. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini regolari oltre la battuta del rame. Stato: III/III con l'indirizzo di Mariette abraso. Carta leggera con fitta vergellatura. Bibliografia: De Vesme-Massar, 779; T. Ortolani, Aggiornamento al catalogo ragionato di De Vesme-Massar, Milano, 1996.

  • Stefano Della Bella (Firenze 1610 ? Firenze 1664)

    Lingua: Italiano

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 86 x 140 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia. Questa stampa è la numero 3 della serie Capricci Militari, composta da sei tavole. Al centro della rappresentazione, in primo piano, vengono raffigurati un ufficiale a figura intera di profilo sinistro con un lungo fucile appoggiato a terra a terra che da ordini ad una sentinella avvolta in un mantello e il fucile sulla spalla sinistra. Dietro le spalle di quest'ultimo vediamo un cannone con delle munizioni abbandonate a terra. Dietro di loro, in un paesaggio desolato, il resto dell'accampamento; sulla sinistra un soldato vicino ad un cannone, sulla destra tende carrozze e un gruppo di soldati a riposo. Il cielo occupa la metà della composizione ed è tracciato da linee parallele nella parte superiore. Nel margine inferiore, oltre l'immagine, "S.D. la Bella fecit" "F.L.D Ciartres excud. Cum Priuil. Regis". Ciartres è il soprannome italiano di Francois Langlois (Chartres 1589-Parigi 1647) importante editore francese, mercante di stampe e di libri, incisore e pittore nonchè importante mercante di dipinti che contribuì a far conoscere gli artisti contemporanei in Europa. Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Stato: III/IV con editore e privilegio. Bibliografia: De Vesme-Massar 260, pag. 68.

  • Stefano Della Bella (Firenze 1610 ? Firenze 1664)

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 87 x 142 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia. Questa stampa è la numero 6 della serie Capricci Militari, composta da sei tavole. Sulla sinistra, in primo piano vediamo un ufficiale di spalle che osserva e presiede l'operazione. Davanti a lui schierati due cannoni in azione; partendo da destra due uomini sono chini su le pesanti botti che contengono le munizioni e li stanno trascinando verso i soldati che nel frattempo hanno caricato i cannoni e hanno eseguito gli ordini. Fuoco! Il turbinio di fumo provocato dallo scoppio è descritto con un tratto rapido e con forti contrasti chiaroscurali, e proprio la densità di questo oscura la città appena visibile sullo sfondo a destra. In alto al centro, inciso, "S.D. la Bella fecit", in basso a destra sempre nell'immagine il n.6. Impressione eccellente, forte inchiostrazione. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Stato: III/IV. Bibliografia: De Vesme-Massar 259, pag. 68.

  • Stefano Della Bella (Firenze 1610 ? Firenze 1664)

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 87 x 142 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia. Questa stampa è la numero 2 della serie Capricci Militari, composta da sei tavole. Sulla sinistra, la scena è dominata da un cannone in ombra, vicino le ruote del carro ci sono diverse munizioni e sulla carrozza due soldati colti di spalle che parlano con una sentinella. L'uomo è a figura intera, a riposo, con il fucile sulla spalla sinistra e si trova di fronte ad un'alta rovina. Sulla destra un uomo seduto a terra, chino in avanti che sembra guardare un oggetto tra le sue mani. Sullo sfondo, a destra, viene raffigurata una città, è visibile il campanile di una chiesa e davanti a questa, soldati a cavallo, tende e altri cannoni. Il cielo occupa la metà della composizione ed è tracciato da linee parallele nella parte superiore mentre una coltre di nubi si sta abbattendo sulla città. Nel margine inferiore, oltre l'immagine, "S.D. la Bella fecit" "F.L.D Ciartres excud. Cum Priuil. Regis", Ciartres è il soprannome italiano di Francois Langlois (Chartres 1589-Parigi 1647) importante editore francese, mercante di stampe e di libri, incisore e pittore nonchè importante mercante di dipinti che contribuì a far conoscere gli artisti contemporanei in Europa. Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Stato: III/IV con indirizzo dell'editore e privilegio. Bibliografia: De Vesme-Massar 259, pag. 68.

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    senza rilegatura. Condizione: ottimo. Acquaforte misure: mm 147 x 256 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d?arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . Questa stampa fa parte della serie Cacce di vari animali, serie di nove stampe non numerate incise nel 1654 circa. In primo piano, sulla destra, assistiamo all'attacco di due cani su una cerva appena caduta tra gli arbusti probabilmente perché già colpita. Mentre i cani la immobilizzano, da sinistra in sella al suo cavallo un cavaliere sta per sferrare il colpo fatale con una spada impugnata nella destra. Sullo sfondo altri cavalieri seguiti dai cani cercano di catturare un cervo. Il paesaggio è caratterizzato da una ricca vegetazione e il cielo, contraddistinto da deboli linee parallele, infonde un'atmosfera grigio-argentea alla scena. Stato unico. Impressione buona. Ottimo stato di conservazione. Rifilata alla battuta del rame sempre visibile e applicata a soli angoli superiori a supporto settecentesco. Piccolo strappo in prossimità del muso del cavallo. Bibliografia: De Vesme-Massar, 740.

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 108 x 203 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . Questa stampa fa parte della serie Diversi Capricci, composta da ventiquattro tavole. Questo foglio è il numero 4 come inciso in basso a destra. Viene rappresentato in primo piano, di profilo sinistro, un cavallo in procinto di discendere il pendio. Il tratto corto, nervoso e incisivo, descrive l'animale, i suoi muscoli in tensione e il manto. Davanti a lui un uomo in sella al suo cavallo guida il gregge forse verso casa. In basso a sinistra "Stef. Della Bella fecit, Cum privil, Mariette ex. Impressione eccellente, dai neri intensi. Ottimo stato di conservazione. Margini regolari oltre la battuta del rame. Stato: IV/IV con l'indirizzo dell'editore  Mariette. Bibliografia: De Vesme-Massar, 131.

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 95 x 143; foglio 200 x 294 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . Questa stampa fa parte della serie Dodici paesaggi ed è la numero 9, il numero è inciso in basso a destra. Vediamo rappresentato in primo piano un uomo a figura intera di spalle allo spettatore. Il viandante dal grande cappello è fermo al centro della composizione, si poggia ad un bastone e osserva una donna seduta su un grosso sacco sopra un cavallo, la donna è preceduta da un' uomo e da un altro cavallo carico. Alle spalle del viandante il profilo di un abitazione circondata da alberi. Intensi contrasti chiaroscurali intensificano le ombre, rendono quasi tangibili le fronde degli alberi. Il cielo che occupa quasi la metà della scena è tracciato in alto a destra, con diverse linee orizzontali e una nuvola solitaria. In basso a sinistra "Stef. Della Bella fecit. Mariette Exc." Impressione eccellente, dai neri intensi e ricca di toni. Ottimo stato di conservazione, eccetto piccoli fori in alto e in basso oltre la battuta del rame e foxing leggero. Ampi margini oltre la battuta del rame. Stato II/II con indicati i numeri e il nome dell'editore Mariette. Filigrana: corona. Al verso timbro da collezione L.2636c Ledger, Walter Edwin. Bibliografia: De Vesme-Massar 777.

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 133 x 133 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . In questa stampa, che fa parte della serie Paesaggi e porti marittimi composta da 6 fogli incisi all'interno di un tondo, viene rappresentato un uomo al lavoro lungo una banchina di un porto. Egli è di profilo, rivolto a destra, con tutte le sue forze, si vedano i muscoli tesi nelle braccia, sta sollevando un grande pacco legato con della corda robusta. Si trova sul molo affiancato da botti, sacchi e due fusti di un cannone. Dietro di lui sulla sinistra possiamo vedere delle imbarcazioni ormeggiate e i profili di alcuni edifici portuali dei depositi e una torre. Sulla destra una grande barca da carico sembra essere appena arrivata a riva, la fila di remi è fuori dall'acqua. In lontananza sulla linea dell'orizzonte una barca a vela. Il cielo è realizzato mediante linee parallele e occupa la metà della composizione. Composizione nitida con forti contrasti chiaroscurali. In basso a sinistra, inciso oltre l'immagine "Stef. Della Bella fecit. 1656", a destra, sulla botte, monogramma "SDB". Impressione eccellente, foglio applicata su carta antica di supporto. Ottimo stato di conservazione. Esemplare rifilata alla battuta del rame. Stato: II/II con entrambe le scritte. Bibliografia: De Vesme-Massar 747, pag. 144.

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 80 x 240 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia. Questa è la tavola numero 16 della serie Ornamenti di fregi e fogliami, composta da sedici stampe. In quest'ultima composizione vediamo due leopardi, uno di terga l'altro frontale allo spettatore, che giocano a saltare sopra un festone di foglie di vite e uva sorretto da tre bambini. Questi ultimi sono colti di profilo, uno al centro e gli altri due alle estremità, paffuti e danzanti sorreggono un festone di foglie di vite e per la torsione dei corpi e le espressioni sembrano comunque far fatica. In basso, inciso, "Stef. della Bella inu. et fe.",  "N. Langlois excud", "Cum Priuil Regis" e numero. Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Stato: III/VI con l'indirizzo N. Langlois (Parigi 1640 - 1703). Bibliografia: De Vesme-Massar 1002, pag. 218.

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 135 x 129 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . Questa stampa fa parte della serie Paesaggi e porti marittimi, composta da 6 fogli tutti in formato circolare. Qui viene rappresentata, immersa in un paesaggio connotato da alberi, fronde e arbusti che si dispongono come una quinta teatrale, una giovane femmina di satiro. E' seduta e stringe tra le sue braccia un bambino che sta allattando; il bimbo, avvolto in un morbido e sottile tessuto, ha lo sguardo rivolto verso lo spettatore. A sinistra della composizione troviamo un piccolo satiro inginocchiato a terra mentre gioca con delle ghirlande vegetali. Tutto è descritto mediante un segno rapido e deciso. In basso a sinistra, inciso oltre l'immagine "Stef. Della Bella fecit. 1656". Impressione eccellente, dalla forte inchiostrazione. Ottimo stato di conservazione. Rifilata alla battuta del rame.  Stato II/II con tutte le scritte. Bibliografia: De Vesme-Massar 270, pag. 144.

  • Stefano Della Bella (Firenze 1610 ? Firenze 1664)

    Lingua: Italiano

    Da: Il Bulino Antiche Stampe srl, Milano, MI, Italia

    Membro dell'associazione: ALAI ILAB

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    senza rilegatura. Condizione: in ottime condizioni. Acquaforte misure: mm 150 x 150 Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d'arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l'incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l'incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia . Questa stampa fa parte della serie Paesaggi e porti marittimi composta da 6 fogli incisi all'interno di un tondo. Vengono rappresentati due mercanti in attesa sulla banchina di un porto. Questi si trovano a sinistra della composizione ed entrambi sono colti di profilo verso destra; si trovano poggiati su sacchi di merci. Il mercante in primo piano, avvolto in un capospalla panneggiato, è seduto con una gamba piegata sulla quale poggia il braccio, ha il volto appoggiato sulla mano sinistra e osserva molto attentamente la scena sullo sfondo. L'altro è sdraiato e anch'egli poggia il mento sulla mano destra, aguzza la vista verso le imbarcazioni presenti in mare. Sulla destra due grandi barche a vela ancorate che stanno per essere raggiunte da un marinaio su una piccola imbarcazione. Il cielo terso occupa la metà della composizione ed è tracciato mediante linee parallele. In basso a sinistra, inciso oltre l'immagine "Stef. Della Bella fecit. 1656", a destra monogramma "SDB". Impressione eccellente dai neri delicati; foglio applicato su carta antica. Ottimo stato di conservazione. Margini regolari oltre la battuta del rame. Stato II/II con entrambe le scritte. Bibliografia: De Vesme-Massar 746, pag. 144.