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Libreria Equilibri Torino, Torino, TO, Italia
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Adelphi (Biblioteca Adelphi 179); 1987; no isbn; Copertina flessibile con risvolti ; 22 x 14 cm; pp. 256; Con un saggio di C. Romani. Prima edizione.; leggeri segni d'uso alla copertina, interno ottimo; Buono (come da foto). ; Subito in apertura di questo libro Martin Buber volle precisare quale impresa azzardata e preziosa si era proposto nel comporlo: «Queste testimonianze di uomini e donne su qualcosa che essi vissero come esperienza sovrumana non sono state raccolte allo scopo di darne una definizione o una valutazione, ma perché in esse l impeto dell esperienza vivente, la volontà di dire l indicibile e la vox humana hanno creato un unità memorabile. Di questi elementi mi è sembrato degno di essere ripreso ciò che testimoniava, o recava in sé, il segno della parola». In questa voce incontriamo una «bellezza diversa da quella estetica». E, a quel punto, aggiungeva Buber, «nulla so più di gradi, né dell ordine gerarchico degli spiriti. Ecco Plotino il Sublime e Attar, il più audace dei poeti; ecco Valentino, il demone segreto del cambiamento di un epoca; ed ecco Ramakrishna, per il cui tramite tutto lo spirito indiano si è di nuovo svelato ai giorni nostri; ecco Simeone, l amico e cantore di Dio dell èra bizantina, e Gerlach Peters, il suo fratello olandese, giovane e lieto di morire; e qui, accanto a loro, ecco Alpais, la pastorella le cui parole quasi mi sembrano troppo accorte; e Armelle, la selvatica serva contadina; e i Camisardi, che mi confidano con rette parole peccati e redenzioni; ed ecco ancora le candide suore innamorate seguite dai goffi borghesi che balbettano le loro storie fantastiche, Hans Engelbrecht e Hemme Hayen. Eccoli qui, uno accanto all altro, uno con l altro, riuniti nella comunità di coloro che hanno osato raccontare quell abisso; io vivo con loro, ascolto le loro voci, la loro voce: la voce dell uomo». Nato come antologia di mistici, proposta da Buber nel 1907 all editore Diederichs, che lo pubblicò nel 1909, modificato da Buber per l edizione del 1921 (a cui la qui presente si attiene), questo libro diventò dunque una forma senza precedenti né conseguenti, un testo dove una voce sola parla attraverso lingue e stili ed epoche molteplici dell esperienza che più di ogni altra sfugge alla parola: l estasi. Per capire come queste pagine possano trasformarsi in un vademecum insostituibile basterà accennare a due loro lettori. Da una parte Jorge Luis Borges, che usava dire di aver scoperto l essenziale di quanto sapeva sulla mistica dalle Confessioni estatiche. Dall altra parte Robert Musil, che nei mirabili «dialoghi sacri» fra Ulrich e Agathe dell Uomo senza qualità attinge a piene mani da queste pagine, come se la voce che parlava ugualmente in Plotino e in Armelle proseguisse senza ostacolo dove i due fratelli ricongiunti si introducono all «altro stato», nella persuasione di «appartenere non soltanto al mondo vivo e tumultuoso, ma anche a un mondo diverso che aleggiava nell altro come un respiro trattenuto». ; L immagine se disponibile, corrisponde alla copia in vendita. Italiano. Codice articolo 18142
Titolo: Confessioni estatiche
Casa editrice: Adelphi
Data di pubblicazione: 1987
Condizione: Buono
Edizione: prima edizione